Attualità
A Cannes il G20 decise: l’Italia andava azzoppata. Cronistoria del golpe contro Berlusconi, per promuovere Monti ed annientare la domanda interna
Negli ultimi giorni sono emersi dettagli esplosivi su un vero e proprio complotto a danno dell’Italia. Prima la descrizione degli eventi del FT in relazione a quanto accadde nel G20 di Cannes, con Angela Merkel a richiedere in lacrime che per l’Italia intervenisse l’FMI. Poi, lo scoop de La Stampa che pubblica come T. Geithner, ex ministro dell’economia USA, fosse stato contattato e messo sotto pressione per fare cadere Silvio Berlusconi. A latere di tutto come dimenticare la massa di intercettazioni nazionali tecnicamente illegali atte a “sputtanare” più che incriminare i politici di turno, ricordiamo il neologismo della culona inchiavabile o i dettagli hard delle notti bravissime in quel di Arcore. Si noti bene, quello che verrà descritto – se tale – non è un complotto a danno del Cavaliere, bensì a danno dell’Italia; dunque è bene che gli italiani inizino a pensare di difendere almeno un pochino gli interessi nazionali e pur anche i propri interessi particolari al di fuori delle simpatie politiche, se non si fa nulla dopo le elezioni europee le tasse braseranno il residuo di benessere italico come lo abbiamo conosciuto begli ultimi 50 anni.
Quello che fa scalpore è secondo me la cronistoria degli eventi: secondo Geithner il tentativo di interferire con gli interessi nazionali parte dal 2010, ossia circa dallo stesso periodo in cui Gheddafi iniziò ad essere messo sotto pressione forse a causa dei suoi aiuti all’Italia (vedasi in seguito), fino alla sua morte ed al caos attuale in Libya, chiaramente a detrimento degli interessi economici italiani (ed a vantaggio di quelli francesi). Altro evento chiave nella caduta di Gheddafi: l’avvento nella sede di Roma del nuovo ambasciatore UK a ottobre 2010, colui che coordinò le operazioni di attacco al Rais per conto anche degli USA: il nuovo diplomatico arrivava – guarda un po’ – da Baghdad, ossia l’ambasciatore di un paese in guerra probabilmente era considerato la persona più adatta a gestire gli eventi italici del tempo, là da venire. Direi che è un altro pezzo del puzzle che supporta la tesi del complotto. Poi, la caduta di Strauss Kahn: in tutta la trama di attacco agli interessi italiani, trama architettata molto probabilmente dalla presidenza francese, l’FMI era un tassello fondamentale per avallare le tesi euro-tedesche. Il problema era che a capo dell’FMI c’era una persona agli antipodi politici e personali rispetto a Sarkozy, appunto Strauss Kahn: metterlo fuori gioco era necessario e così facendo si sarebbero presi due piccioni con una fava, estromettendolo anche dalla imminente competizione presidenziale. Chiaramente Obama, come sostiene Geithner, fu contattato e sollecitato a fare cadere Berlusconi, e qui il cerchio si chiude. La conseguenza fu la caduta del Cav e l’avvento di Monti, il quale firmò una serie impressionante di provvedimenti che hanno messo e soprattutto metteranno l’Italia con le spalle al muro (dicasi anche kaputt), ossia Fiscal Compact e l’implementazione del Redemption Fund, avallando tra l’altro anche la clausola di azione collettiva a decorrere da dicembre 2012 e finalizzata a cambiare le caratteristiche delle obbligazioni emesse dallo Stato in caso di bailout e/o ristrutturazione del debito (eh sì, pochi sanno che i BTP che hanno pagato la prima cedola dopo il 1 Dicembre 2012 possono essere ricontrattualizzati a norma di legge [europea] in tasso e durata). Ma chiaramente l’opera di maggior successo di cui Mario Monti addirittura si fregia (alla CNN, in altri tempi sarebbe potuto essere perseguito per alto tradimento) è di aver distrutto la domanda interna. Di seguito spiegherò perché tale aspetto è particolarmente grave.
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E qui mi fermo, in quanto devo ora spiegare il movente di tanto scempio. Prima di tutto bisogna sottolineare come l’Italia non fosse messa così male fino al 2012, anzi era messa molto meglio dei partners europei non avendo un sistema finanziario compromesso dal rischio sub prime. Il motivo era semplice, le banche italiane erano più arretrate e avverse al rischio, per cui non utilizzarono strumenti considerati eccessivamente innovativi come i mortgage backed securities etc.; ricordo dopo il 2008 Societè Generale (Francia) sull’orlo del collasso (memento il caso Kerviel), varie banche tedesche al limite della solvibilità (da ricordare, Depfa, IKB varie landesbaken tra cui Sachsen LB e soprattutto West LB, poi LBBW, HSH Nordbank, tutte salvate dagli azionisti pubblici), banche belghe (memento, Dexia salvata dallo Stato), idem per quelle olandesi (ING, salvata dallo stato), banche Svizzere (che dire del salvataggio della celeberrima UBS, con la bad bank garantita dalo Stato svizzero e dai soci stranieri) senza dimenticare Royal Bank of Scotland o Lloyds con le code agli sportelli; in Italia invece tutto era tranquillo, le banche italiane erano sanissime anche grazie all’enorme risparmio privato! Tutte tranne la più internazionale, ossia la parte tedesca di Unicredit, Hypo bank e Bank Austria-Creditanstalt, che costrinsero ad un’iniezione di capitali nel gruppo bancario italiano da parte di un investitore terzo e non dallo Stato, guarda caso proprio quel Gheddafi che fu condannato a morte due anni più tardi dai francesi: chissà, magari il salvataggio di Unicredit senza interventi pubblici è stata la vera causa della condanna a morte del Rais, troppo vicino all’Italia con i suoi salvifici petrodollari, facendo dell’Italia l’unico paese europeo e probabilmente mondiale immune dalla crisi subprime a livello bancario, senza necessità di interventi pubblici. Per supportare la tesi ci viene in aiuto l’analisi fatta dalla Fondazione Edison con Unioncamere [riportato integralmente a fondo articolo] in cui viene evidenziato senza tema di smentita come l’Italia si sia comportata meglio degli altri paesi europei dall’introduzione dell’Euro al 2012, forse escludendo la Germania: in particolare si noti come la Francia sia anche oggi in una situazione economicamente insostenibile (vedasi la presentazione in calce).
Ecco dunque svelato l’arcano: la Francia, con le sue banche piene di sub prime e la sua economia traballante (ultimo caso, Alstom, indice di un’impresa manifatturiera cara e non competitiva) doveva spostare l’attenzione su altro possibilmente riducendo gli interessi sul proprio debito e soprattutto su quello delle proprie banche, cadendo l’euro sarebbe stato proprio il paese d’oltralpe a perderci di più (la Germania ha imprese competitive che anche senza svalutare possono reggere; la Francia uscendo dall’euro avrebbe per altro potuto svalutare molto meno dell’Italia e comunque le sue imprese restavano e restano poco competitive, pochi dimenticano che Peugeot è stata di fatto venduta ai cinesi mentre Renault, solo per citare due esempi, è salva solo grazie alla “coperta” dello Stato francese). Dunque coinvolgendo l’Italia nel caos dell’euro post subprime ha fatto in modo di far alzare i tassi sul debito del Belpaese e dei periferici, facendo percepire l’Italia sull’orlo del baratro – cosa non vera – e corrispondentemente abbassando i tassi di quei paesi che, malati di troppa finanza, erano percepiti come sistemici e core (Francia, Germania in primis) mentre erano invece messi veramente male soprattutto lato bancario. Tre anni di tassi di finanziamento vicini allo zero per i paesi core – e parallelamente altissimi per l’Italia ed i periferici, effetto micidiale vista la dimensione del debito pubblico italiano – hanno finito per stremare il Belpaese, anche a seguito della “cura” Monti che le ha inferto il colpo fatale… La cosa incredibile è che oggi, dopo aver salvato l’euro e le banche straniere, lato EU non ci si fermi e si voglia continuare ad attaccare l’Italia fino al radice del proprio benessere, si sa che gli stranieri sono interessati al ferro e puntuale ieri è arrivata l’ammissione del Ministro Padoan su Repubblica che l’Europa lo ha costretto a privatizzazioni di 40 miliardi di Euro imponendo addirittura di mettere sul piatto i veri gioielli che il mondo ci invidia, Eni ed ENEL. Forse adesso i risolini di complice scherno nei confronti del Nostro Paese tra Merkel e Sarkozy appaiono in una luce diversa…
Dunque, l’attacco alla ricchezze italiche era necessario, anche lato tedesco: la svalutazione della nuova lira a seguito del caos in Grecia (paese su cui si arrivo lato tedesco, Frankfurter Allgemeine, a prevedere addirittura un protettorato economico – leggasi anche intervento militare “a difesa delle frontiere”- in caso di ingovernabilità) e del conseguente collasso del sistema euro come paventato dal duo Berlusconi-Tremonti avrebbe azzoppato anche la potentissima industria manifatturiera teutonica (tanto potente da rifiutare l’invito USA di non partecipare all’economic forum russo di San Pietroburgo dei prossimi giorni)! In tutto questo Monti ha una colpa gravissima, vedasi la slide commentata numero 6 della Fondazione Edison, di seguito riportata: l’Italia ha avuto nel periodo ottobre 2008-ottobre 2013 il maggiore incremento di fatturato estero a fronte del maggiore crollo della domanda interna! Se non si fosse azzoppata la domanda interna l’Italia sarebbe emersa dal baratro, l’effetto dirompente innescato dalle inutili politiche Montiane hanno causato l’esplosione del debito pubblico su GDP negli ultimi due anni oltre ad azzerare i consumi: verrebbe da dire, parafrasando il titolo di un famoso libro, Mario Monti il sicario dell’economia (italiana).
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Tutto quanto presentato non fa altro che compendiare in un unicuum eventi apparentemente slegati, ossia ci spiega le ragioni per cui i francesi ed i tedeschi dovranno continuare a spogliare l’Italia delle proprie ricchezze in futuro [risparmio, aziende, sovranità], ormai il dado è tratto e il meccanismo non si può fermare. Dunque, la fine del Rais, l’attacco all’Italia, l’incarcerazione del Cavaliere – ed anche la messa fuori gioco di DSK, sostituito con la fedelissima Lagarde essenziale per il progetto – a questo punto sono tutti eventi figli della stessa madre meretrice.
Cari senza palle italiani, se non siete convinti ora con tutto quello che avete letto sui giornali e che io ho cercato solo di riassumere, tutti articoli pubblici per altro, i senza speranza siete voi e non il Paese di cui siete cittadini. Facile dare la colpa ai politici o semplicemente agli altri…. Chiaro, i politici che dovessero essere giudicati conniventi dovranno prima o poi essere trattati da traditori della Patria, ma questo non spetta a me farlo (date tempo al tempo). Dunque, andate e votate di conseguenza alle prossime elezioni europee. E ricordatevi che se non emergerà una forte maggioranza antieuropea ed euroscettica gli italioti senza palle potranno chiamare in causa solo Metastasio quando moriranno di tasse, di deindustrializzazione e di interferenze esterne. Si, l’italianissimo Metastasio che alla corte di Vienna idealmente preconizzò la fine degli Asburgo coniando il seguente aforisma: “Chi è causa dei suoi mali pianga se stesso”…..
Meditate gente, meditate. Non avete molto tempo per farlo…
Jetlag per Mitt Dolcino
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Riferimenti:
Presentazione “10 Verità sulla Competitività Italiana”,a cura di Symbola, Unioncamere, Fondazione Edison, su:
– http://www.symbola.net/html/press/pressrelease/10verita
– http://www.symbola.net/html/article/10verita_documenti
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