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Canada: la banca centrale aumenta i tassi, ma poi si prende una …. pausa

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La Bank of Canada ha aumentato i tassi di 25 pb (o,25%)  – come previsto dalla maggior parte degli strateghi – per l’ottava volta consecutiva, ma forse anche per l’ultima, perché la banca centrale ha quindi affermato che “prevede di mantenere i tassi” “mentre valuta l’impatto degli aumenti cumulativi dei tassi di interesse”. Il rialzo ha portato il tasso overnight di riferimento al 4,5%, il livello più alto degli ultimi 15 anni… e dove si trovava nel 2007, quando un anno dopo è rapidamente crollato al minimo storico.

In precedenza, le indicazioni della BOC dicevano che “il Consiglio direttivo valuterà se il tasso di interesse di riferimento debba aumentare ulteriormente per riportare l’offerta e la domanda in equilibrio e riportare l’inflazione all’obiettivo”.

Sebbene sia probabile che questo sia l’ultimo rialzo della BOC per un lungo periodo, ora che le banche centrali di tutto il mondo stanno rapidamente mettendo in pausa il loro ciclo di aumento dei tassi in un momento in cui una recessione globale è l’esito modale, la maggior parte degli analisti non ha visto la banca centrale dichiarare esplicitamente un potenziale punto di arrivo.

Nel rapporto trimestrale di politica monetaria pubblicato insieme alla decisione, i funzionari hanno affermato che l’economia si sta ancora surriscaldando, ma la crescita dovrebbe decelerare rapidamente, mentre i rialzi dei tassi pesano sulla spesa delle famiglie e contribuiscono a riportare l’inflazione all’interno della fascia di controllo della banca entro la metà di quest’anno.

In prospettiva, la Banca ha dichiarato che “il programma di inasprimento quantitativo in corso sta completando l’orientamento restrittivo del tasso di riferimento”. Ha aggiunto che “se gli sviluppi economici si evolveranno sostanzialmente in linea con le prospettive del MPR, il Consiglio direttivo prevede di mantenere il tasso di policy al livello attuale”.

Allo stesso tempo, la BOC ha avvertito che potrebbero essere necessari altri rialzi se i dati economici dovessero sorprendere al rialzo. La banca “è pronta ad aumentare ulteriormente il tasso di policy se necessario per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%”.

Nel loro rapporto, i funzionari hanno alzato le stime di crescita economica nel 2022 al 3,6% e hanno previsto un’espansione dell’1% quest’anno, rispetto al 3,3% e allo 0,9% delle proiezioni di ottobre. Le probabilità di due trimestri consecutivi di crescita negativa, la cosiddetta recessione tecnica, sono comunque considerate “all’incirca le stesse” di una piccola espansione nel 2023.

Comunque il segno è  chiaro: non si può proseguire impuniti con gli aumenti dei tassi, perché l’economia prima si piega, e poi si spezza. Chissà se qualcuno lo spiegherà a quella politica della Lagarde.


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