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Bud Light superato dalla messicana Modelo Especial. La birra USA “Woke” in crisi

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Il marchio Bud Light di Anheuser-Busch InBev ha perso il primato di birra più venduta in America. Lo storico risultato è stato raggiunto grazie a un inaudito autosabotaggio della casa compiuto da un dirigente marketing fesso, poco qualificato e bacchettone, che è riuscito in una campagna di comunicazione tale da portare ad un  crollo della domanda. I bevitori tradizionali di Bud  Light non hanno fatto altro che passare al consumo di un’altra birra, la messicana Modelo Especial

Secondo i dati NielsenIQ della società di consulenza Bump Williams, Modelo di Constellation Brands ha rappresentato l’8,4% delle vendite di birra al dettaglio negli Stati Uniti nelle quattro settimane conclusesi il 3 giugno, rispetto al 7,3% di Bud Light. Il Wall Street Journal ha riportato per primo questi risultati. Ecco il grafico con l’andamento delle vendite

Dave Williams, vicepresidente della divisione consumer insights and analytics di Bump Williams, ha dichiarato a USA Today che la detronizzazione di Bud Light da parte di Modelo è “un affare piuttosto grosso”. Tuttavia, ha sottolineato che Bud Light continua a superare Modelo nelle vendite in volume e rimane il marchio di birra più importante in base alle vendite in dollari per tutto l’anno.

“C’è ancora molto volume di vendita di Bud Light in circolazione. Il numero di casse movimentate è superiore a quello di qualsiasi altro marchio”, ha detto Williams, aggiungendo che prevede che Bud Light subirà un ulteriore calo quest’estate, poiché Modelo e altre lager nazionali continuano a guadagnare quote di mercato.


“Il nostro anno è andato a rotoli”, ha dichiarato un distributore di Anheuser-Busch al WSJ, lamentandosi di non commercializzare Modelo Especial.

L’improvviso cambiamento arriva mentre Bud Light sta affrontando un boicottaggio dei consumatori dopo che il produttore di birra ha abbracciato l’influencer “trans” Dylan Mulvaney all’inizio di aprile.Sembra che il produttore di birra non abbia ancora imparato la lezione, come abbiamo notato giorni fa: “Bud Light appare nel materiale promozionale di un “Drag Show Party per tutte le età” a Flagstaff,(Arizona)”.

In quello che è diventato un notevole ammonimento per le aziende desiderose di abbracciare l’ideologia woke, la vicepresidente del marketing della Bud Light, Alissa Heinerscheid, laureata ad Harvard, ha pensato che sarebbe stata una grande idea usare una provocatoria star trans di TikTok, da uomo a donna, come ambasciatrice del marchio per quella che è stata a lungo vista come una birra virile per la classe operaia e lavoratrice USA, quella che costruiva ponti e assemblava auto.

Mulvaney non si limita a comportarsi da donna, ma ne è una sorta di grottesca caricatura, una vera e propria presa in giro del sesso femminile che non è piaciuta nè alle donne, nè agli uomini. Tra l’altro il lancio è avvenuto durante il festival dello sport universitario USA, il NCAA, che è pesantemente sponsorizzato da Bud Light.

“Continuavo a sentire parlare di questa cosa chiamata March Madness, e pensavo che tutti noi stessimo vivendo un mese frenetico, ma è venuto fuori che ha qualcosa a che fare con lo sport, e non sono sicuro esattamente di quale sport, ma in ogni caso, è una causa da celebrare. Questo mese ho festeggiato il mio 365° giorno di femminilità, e Bud Light mi ha mandato forse il miglior regalo di sempre: una lattina con la mia faccia sopra!”.

Bud Light e Mulvaney non si stavano solo prendendo gioco delle donne, ma anche di un evento sportivo immensamente popolare per il quale Bud Light pagava un’enorme somma. Un danno di marketing colossale, enorme, che cossta miliardi alla società e ai suoi azionisti.


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