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BTP Valore: un successo che lo rende migliore dei “Fondi Europei”

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Numeri da record per la seconda emissione del Btp Valore, il titolo di Stato che ha conquistato i piccoli risparmiatori con la promessa di un cospicuo premio fedeltà finale sul capitale investito. Il collocamento, iniziato il 2 ottobre scorso, ha chiuso oggi, venerdì 6 ottobre 2023, con una raccolta di 17.190,004 milioni di euro e ben 641.881 contratti registrati. Questi dati impressionanti sono stati resi noti dal Ministero dell’Economia, che ha sottolineato l’innovazione di questa seconda emissione: le cedole trimestrali.

È importante notare che si tratta del secondo miglior risultato di sempre tra le emissioni retail del Tesoro, superato solo dal primo Btp Valore, che ha raccolto 18,19 miliardi di euro attraverso 654.675 contratti lo scorso giugno.

Il Btp Valore ha una durata di 5 anni e offre rendimenti crescenti nel tempo, ma ciò che ha realmente catturato l’attenzione degli investitori è il generoso premio fedeltà finale, pari allo 0,5% del capitale investito, per coloro che decidono di mantenerlo fino alla scadenza.

I tassi annuali definitivi del titolo sono stati confermati, seguendo le previsioni annunciate il 29 settembre:

  • 4,10% per il 1°, 2° e 3° anno;
  • 4,50% per il 4° e 5° anno.

Perché un successo così strepitoso? La risposta sta nella scelta dei piccoli investitori, notoriamente inclini a evitare rischi e preservare i loro risparmi dall’inflazione. Di fronte all’incertezza geopolitica ed economica che caratterizza il momento attuale, hanno preferito affidarsi a uno strumento finanziario con capitale garantito, dimostrando un grande interesse per il Btp Valore.

Queste risorse sono molto meglio di quelle dei fondi europei di Next Generation EU

Allo Stato conviene di più questo BTP Italia oppure i finanziamenti europei del Next Generation EU, ki famosi fondi che hanno generato il PNRR, presentato come il salvatore della patria.

Vediamo i rendimenti comparati dei quinquennali europei e italiani

In teoria il rendimento dei quinquennali italiani (non del Valore , ma quelli generici) è molto superiore rispetto a quelli degli altri titoli, anche se poi ci sono delle curiose differenze di cui parleremo in seguito. Lo spread con il rendimento del Valore ai primi tre anni sarebbe perfino inferiore.

Comunque lo spread con i titoli Nex Gen EU sarebbe, di 90 pb, 74 pb se confrontato con il Valore. Però dobbiamo considerare alcuni punti che rendono il Valore più conveniente:

  • il ricarico sull’Italia NON è esattamente quello del titolo europeo, ma è leggermente più alta perché qualche PB viene aggiunto per coprire i costi sopportati dalla Commissione;
  • il titolo Valore è dedicato all’Italia, quindi tassato al 12,5% per i residenti in Italia verso cui era rivolto. Questa cifra se la prende indietro il MEF, quindi il rendimento netto è più basso, e si aggira circa al 3,59%;
  • Questi soldi derivanti dalle cedole o diventeranno risparmi, quindi acquisti di altri titoli, oppure saranno spesi. Se fossero spesi nella cosa peggiore possibile per l’economia, ad esempio una paccottiglia comprata dalla Cina, comunque lo stato su questo cifra prenderebbe l’IVA del 22%. Potrebbero essere spesi però meglio per lo Stato, ad esempio per un caffé al bar, sul quale vi è un carico fiscale superiore, per comprare la benzina o pagare le bollette, anche queste con carichi fiscali superiori. Il 3,59% netto è in realtà, per lo stato italiano, molto, ma molto meno.  I rendimenti dei titoli europei vanno ai grandi investitori internazionali che NON li spendono in Italia.
  • I soldi acquisiti con il BTP Valore NON SONO VINCOLATI ad astruse, complesse e spesso irrealizzabili, finalità europee. Sono liberi per essere investiti come vogliamo: strade, ferrovie, scuole ristrutturazioni, bonus. Se lo stato decide domani di costruire una raffineria perché la resa dell’investimento è alta e ci manca il gasolio, lo può fare. Certo, sarebbe meglio che questi soldi venissero investiti in qualcosa che, nel tempo avesse un ritorno a livello di PIL superiore a quello, quasi nullo, degli investimenti ammessi dal PNRR.

Il BTP Valore è un’ottima mossa e mostra come i soldi in prestito bisogna chiederli prima agli italiani. Il suo successo è anche segnalato dagli articoli usciti sui vari giornaloni della finanza internazionale contro il nostro debito nazionale. Perché BTP Valore va agli italiani, non va ad arricchire le tasche degli speculatori, e questo a qualcuno dà fastidio.

 

Piccola curiosità finale: avete notato che c’è un discreto spread fra titoli europei e Santi Bund tedeschi? E che la Francia ha uno spread superiore al piccolo Belgio. Non è che le cose non stiano andando esattamente come vorrebbero tanti nella grande finanza ?


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