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Economia

BP vende l’eolico USA a LS Power: ritorno al core business?

BP cede la sua attività eolica onshore negli Stati Uniti a LS Power. Una mossa strategica per “razionalizzare e ottimizzare il portafoglio” e generare valore per gli azionisti. Cosa implica per il futuro delle energie rinnovabili e del colosso energetico?

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BP ha compiuto un ulteriore passo indietro nel settore delle energie rinnovabili vendendo la sua attività eolica onshore statunitense, BP Wind Energy North America, alla società nordamericana LS Power.

Wind Energy sarà di proprietà e gestita come parte della società Clearlight Energy, appartenente al portafoglio di LS Power, e il suo personale dovrebbe essere trasferito al nuovo proprietario al completamento dell’operazione.

L’azienda detiene partecipazioni in 10 impianti eolici onshore operativi in sette stati degli Stati Uniti, nove dei quali sono gestiti direttamente.

Gli impianti hanno una capacità produttiva lorda complessiva di 1,7 GW (1,3 GW netti per BP). Tutti gli impianti eolici sono collegati alla rete e forniscono già energia a oltre 15 acquirenti.
BP ha dichiarato che l’accordo fa parte della sua strategia volta a “dare priorità alle scelte di investimento, creando al contempo valore per gli azionisti”.

William Lin, vicepresidente esecutivo di BP per il gas e l’energia a basse emissioni di carbonio, ha dichiarato: “Abbiamo chiarito che, sebbene l’energia a basse emissioni di carbonio abbia un ruolo da svolgere in una BP più semplice e focalizzata, continueremo a razionalizzare e ottimizzare il nostro portafoglio per generare valore.

”Il business eolico onshore negli Stati Uniti ha ottimi asset e persone fantastiche, ma abbiamo concluso che non siamo più i proprietari migliori per portarlo avanti.

Sono lieto che abbiamo raggiunto un accordo reciprocamente vantaggioso con LS Power e non vedo l’ora di lavorare con loro per supportare il nostro personale nel mantenimento di operazioni sicure e affidabili durante la transizione della proprietà”.

Una dismissione dei rami secchi

Appare evidente che BP stia dismettendo le divisioni meno rilevanti e redditizie. Questo è probabilmente da mettere in relazione con le voci, smentite questa primavera, che volevano un interesse di Shell in BP.

Evidentemente la società britannica vuole rafforzarsi finanziariamente per evitare di essere assorbita in una scalata ostie, e per farlo è disposta a cedere le attività green, meno redditizie e che richiedono più investimenti.


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