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BORGHI: LA GARANZIA DELLO STATO SUI PRESTITI E’ UNA BOMBA A SCOPPIO RITARDATO. LA CORTE COSTITUZIONALE EUROPEA AIUTERA’ A DEMOLIRE L’UNIONE

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Intervento di Borghi a RadioRadio. Due punti  all’ordine del giorno. Lo stato italiano ha visto come strumento principale dell’intervento in aiuto contro gli effetti economici del  coronavirus il debito garantito da parte dello Stato. Questo ha creato delle incredibili lungaggini di carattere burocratico, perchè il sistema creditizio non era pronto a questo tipo di intervento. Però, oltre agli ovvi ritardi, soprattutto quando la garanzia è solo parziale, c’è un altro grande problema: ammesso che tutti ottengano questi prestiti garantiti, cosa succede se i prestiti non venissero ripagati? Dato che le garanzie sono in toto, o ingran parte, a carico dello stato, avremmo un’esplosione del debito pubblico legata a questo problema. Quindi lo Stato ha scommesso tutto sul fatto che tutto andrà benissimo, che non ci saranno problemi, senza preoccuparsi che invece non possa andare così. Se ci saranno dei fallimenti, e questi saranno numerosi, i danni verranno a cadere sul prossimo governo che sarà sommerso dalle perdite e quindi dal debito che queste creeranno.

Quindi si parla della decisione delle corte costituzionale tedesca, che ha bocciato le scelte della BCE sul quantitative easing. Claudio Borghi pone in luce che questo sia comunque un passo positivo verso una vera e profonda riforma della UE, o meglio uno smantellamento dei suoi costrutti più negativi. La Corte Costituzionale va proprio in questa direzione: o la BCE obbedisce alla Corte Costituzionale, e quindi si va verso l’esplosione completa dell’Euro, se non ora dopo, oppure sarà la Germania ad uscire.

Buon Ascolto.


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