Attualità
Bonus edilizio: come ti faccio una politica restrittiva con la scusa dei disonesti
Il governo taglia i contributi fiscali per il settore edilizio e lo fa senza neanche dirlo, anzi facendo finta di essere onesto, con l’asseverazione dei tecnici sulla congruità delle spese sostenute per tutti i bonus edili. Questa novità del testo del decreto legge antifrodi approvato in consiglio dei ministri e pubblicato quindi in Gazzetta Ufficiale con il numero 157 potrebbe poi confluire con il maxi emendamento al legge di bilancio. Con controlli molto più stretti si introduce anche il visto di conformità anche hai bonus ordinari necessari per la detrazione del credito d’imposta dalla dichiarazione dei redditi.
La teorica volontà è quella di bloccare eventuali comportamenti non idonei o fraudolenti, ma è chiaro che questo introdurrà una serie di controlli ulteriori, di perdite di tempo, e rimanderà al futuro l’utilizzo del bonus stesso per un’ampia categoria di contribuenti. Tra l’altro si preveder la possibilità, per l’Agenzia delle Entrate, di bloccare per ulteriori 30 giorni il bonus per effettuare ulteriori controlli. A questo punto è chiara la volontà di una stretta fiscale, con un bonus che:
- avrà una scadenza molto vicina nel tempo, attualmente il 30 giugno per la maggior parte degli interventi privati, prorogata al 31 dicembre 2022 solo per i condomini;
già attualmente di complesso utilizzo, visto l’aumento delle materie prime e l’indubbia congestione del settore che ha difficoltà nel far fronte alla domanda. Con queste asseverazioni ulteriori il ministro Franco va incontro alle richieste di austerità di una Commissione maniaca del controllo, che vuole frenare a ogni costo la crescita soprattutto quando italiana. Uno strumento che avrebbe potuto anche essere utile ed espansivo si accoderà alla lunga lista dei tentativi falliti. Perché con l’incredulità e la diffidenza non si può governare.
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