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Superbonus 110%: il governo boicotta l’unica misura veramente utile. Ordini tedeschi?

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Il governo ha preso una decisione francamente incomprensibile non solo a noi, ma anche ai professionisti commercialisti. La riformulazione del comma 1 del Decreto Sostegni 3 (DL 34/2020) in materia di bonus edilizia, oltre allo sconto in fattura, prevede la possibilità di una sola cessione del credito d’imposta, con l’esclusione di cessioni successive. Questo è grave perchè il credito d’imposta maturato dal privato ristrutturante può essere ceduto o solo alla banca o solo alla società che effettua la ristrutturazione. Questa non può, a sua volta, rifinanziarsi cedendo il credito ad un istituto bancario.

Un fulmine a ciel sereno che metterà in grossa difficoltà i privati e le aziende che avevano magari già pianificato e chiesto i permessi per le ristrutturazioni con cessione prima all’azienda di costruzione e  da questa alla banca, che cosa faranno? Rinunceranno ai progetti o rischieranno di fallire?

“Si tratta – sostiene Marco Cuchel Presidente ANC – di un intervento che rischia di depotenziare gli effetti che questa misura fiscale dovrebbe poter produrre sul piano del rilancio di un settore dell’economia e non solo”.

È facile prevedere, infatti, che la nuova norma avrà delle conseguenze sulla possibilità stessa di fare ricorso ai bonus poiché l’acquisto dei crediti da parte delle banche andrà in arresto, con una saturazione del sistema, e così la portata di una misura sulla quale il Paese, insieme ad altri provvedimenti, ha fortemente puntato per la ripresa dell’economia sarà irrimediabilmente svilita. Eppure il 110% poteva essere un’ottima occasione per rilanciare il settore edile, in crisi , con lui l’economia  e veramente giungere ad un maggior risparmio energetico e minori emissioni di CO2. Invece, come si può toccare con mano, le parole del governo vanno in una direzione e l’operato va in una totalmente opposta. La commissione sta preparando una normativa estremamente restrittiva per quanto riguarda le classi di efficienza energetica degli edifici: cosa si pretende, che il 78% degli italiani proprietari di case metta mano al portafoglio per decine di migliaia di euro per soddisfare una normativa ex novo appoggiata, incautamente, dal nostro governo ?

La nostra sensazione è che questa normativa sia l’esecuzione di un ordine partito da Berlino, dove il governo semaforo, SPD Verdi e Liberali, ha deciso di interrompere i prestiti sovvenzionati per le ristrutturazioni ecologiche erogati dall’ente creditizio pubblico KfW, il tutto per evitare speculazioni. Una decisione insensata che porterà al fallimento di migliaia di aziende tedesche che avevano iniziato a ristrutturare usando questi fondi, ma fatta per evitare una bolla edilizia che poi non era altro che la possibilità, con i tassi zero, per i poveri tedeschi di comprarsi una casa. Dato che si tratta di una decisione antisociale, economicamente suicida e fondamentalmente stupida, se si crede agli obiettivi di efficienza energetica, allora si è sentito subito il bisogno di imitarla da noi.

Le conseguenze saranno pesanti per tutti: privati, banche, e aziende edili.

 

 

 


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