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Bollette alle stelle: con che faccia andranno davanti agli elettori fra meno di 12 mesi?

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Bollette incredibili stanno schiacciando gli italiani. Vi faccio un bell’esempio preso da twitter:

Altre decine di migliaia di famiglie hanno visti i propri contratti cancellati. Ormai bollette superiori agli affitti, già elevati delle case, stanno diventando la normalità. Senza contare le aziende che chiudono e mandano i dipendenti in cassa integrazione, a causa dell’enorme prezzo dell’energia. Abbiamo 30 stabilimenti fermi solo nel settore ceramica: pieni di ordini e fermi.

Questo è un disastro nazionale, che colpisce tutti. Cosa fa il governo? Praticamente niente: dà quattro soldi di contributi ad una minoranza ristrettissima di famiglie, ignorando che ormai anche il ceto medio, i dipendenti pubblici e privati, sono cancellati. Fà rateazioni, ma se le bollette restano a questo livello, chi le pagherà le rate? Si preannuncia un bel periodo di distacchi.

Intanto Draghi dice che tutto va bene, che è solo un “Rallentamento”. Evidentemente sta osservando, con calma, da Marte, il progressivo rallentamento dell’alternarsi notte/giorno sulla Terra, perché questo non è un rallentamento, ma un dramma sociale. Chiaro che i “sederi al caldo” di palazzo Chigi, che si sono concessi lauti aumenti, non hanno problemi a pagare le bollette.

La cosa incredibile è che fra meno di 365 giorni si andrà a votare. La scorsa tornata elettorale fu il 18 marzo e i cinque anni sono vicini alla scadenza. Con quale faccia i partiti in parlamento, maggioranza e opposizione, si presenteranno davanti all’elettorato? Li metto assieme perché non si vedono proposte dalla minoranza, mentre il PD sembra quasi soddisfatto dell’attuale situazione e  invoca i “Due gradi in meno in casa”, quando ci sono famiglie a cui il gas lo stanno tagliando. Con quale incredibile faccia tosta questi politici andranno di fronte al corpo elettorale sperando di non essere colpiti da carichi di pomodori, ma marci, perché quelli freschi sono diventati troppo costosi? Come faranno a tenere i comizi elettorali in piazza sperando di non essere contestati?

Questo per me rimane un mistero, a meno che non scelgano l’arma finale. L’unico motivo per cui possono essere rinviate le elezioni, ex art 80 della Costituzione, è il seguente:

  1. stato di guerra, deliberato dal Parlamento in seduta comune, può stabilire, ove occorra, di prorogare la durata delle Camere (art. 100, primo comma);

Altrimenti assisteremo alla campagna elettorale più contestata della storia, con politici solo in TV, dove le lingue felpate dei giornalisti non possono tendere agguati.

 


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