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Bitcoin e BoJ: smontiamo il panico sul “Carry Trade”. Il vero rischio è altrove (e nei rendimenti)

Tutti temono che il rialzo dei tassi in Giappone affossi il Bitcoin come ad agosto, ma i dati sul posizionamento e i rendimenti raccontano un’altra storia. Ecco perché il vero nemico non è lo Yen, ma i bond globali.

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Ci risiamo. Con la Bank of Japan (BoJ) pronta ad alzare i tassi la prossima settimana, i mercati hanno ripresoa lanciare allarmi. La narrazione dominante è semplice, forse troppo semplice: lo Yen si apprezzerà violentemente, il celebre “Carry Trade”, il prendere a prestito denaro dove costa poco per speculare su altri mercati, si sgonfierà di colpo e gli asset di rischio, Bitcoin in testa, crolleranno come castelli di carte.

Tuttavia, analizzando i dati freddamente e guardando oltre i titoli sensazionalistici, emerge una realtà ben diversa. Il panico sul Carry Trade sembra una battaglia del passato; il vero pericolo per i vostri portafogli potrebbe nascondersi nella curva dei rendimenti globali, non a Tokyo.

Ricordiamo che i tassi ufficiali BoJ sono ora allo 0,5%, ma punteranno verso lo 0,75  probabilmente.

Il Carry Trade: un ripasso veloce

Per decenni, la strategia è stata banale quanto redditizia: prendere in prestito Yen a tassi zero (o quasi) e investire quei capitali dove rendono di più, tipicamente in titoli tecnologici USA o Treasury americani. È stato il carburante di molti rialzi. La paura odierna è che, se Tokyo alza il costo del denaro, questo giochino finisca, costringendo i capitali a tornare in patria e vendere tutto ciò che è rischioso, crypto incluse.

Ricordate agosto 2025? Ecco, molti temono il bis. Ma il contesto è cambiato radicalmente.

Perché questa volta è diverso (i numeri non mentono)

L’analisi catastrofista trascura tre dettagli fondamentali che rendono lo scenario attuale molto meno drammatico per lo Yen e per il Bitcoin:

  • Il differenziale resta enorme: Anche dopo il rialzo atteso, i tassi giapponesi si assesterebbero allo 0,75%. Negli USA siamo al 3,75%. C’è ancora un abisso di 300 punti base che continua a favorire gli asset in dollari. La BoJ rimane, per distacco, la banca centrale più “colomba” del pianeta.

  • Tutto già prezzato: I mercati non sono stupidi. I rendimenti dei titoli di stato giapponesi (JGB) a 10 anni sono già volati all’1,95%, ben oltre il tasso ufficiale.1 Il mercato obbligazionario ha già scontato la stretta monetaria da mesi. Non c’è effetto sorpresa.

  • Il posizionamento degli speculatori: Questo è il punto cruciale. A differenza di metà 2024, quando tutti scommettevano contro lo Yen (facendosi poi male quando la valuta è rimbalzata), oggi i dati di Investing.com ci dicono che gli speculatori hanno già posizioni nette rialziste sullo Yen da febbraio.

Tabella: Differenze di posizionamento (Speculatori)

PeriodoPosizionamento su YENRisultato del rialzo tassi
Luglio 2024Fortemente Ribassista (Short)Panic Buying, Crollo Borse/BTC
Dicembre 2025Già Rialzista (Long)Spazio di manovra limitato per nuovi acquisti

In sintesi: non c’è una massa di venditori allo scoperto da “spremere”. Il carburante per un apprezzamento shock dello Yen è semplicemente finito, senza contare i problemi che un movimento del genere creerebbe per l’economia reale. Il movimento al rialzo visto nelle ultime settimane potrebbe quindi essere destinato a placarsi, o comunque è stato già messo in conto.

Cambio USD Yen un anno

Il vero rischio: l’ancora dei rendimenti

Se lo Yen non è il vero problema, cosa deve preoccupare l’investitore in Bitcoin o azionario? La risposta, come spesso accade, è nei rendimenti obbligazionari.

Il vero pericolo non è un crollo del Carry Trade, ma il fatto che la stretta giapponese contribuisca a mantenere elevati i rendimenti globali. Se i titoli giapponesi iniziano a pagare un interesse decente, i Treasury USA devono offrire rendimenti alti per rimanere competitivi. E sappiamo bene che rendimenti obbligazionari alti (Yields) sono il nemico naturale degli asset a rischio come le criptovalute, perché drenano liquidità e alzano il costo del denaro.

Inoltre, c’è un’incognita politica: la spinta globale verso l’espansione fiscale (vedi le politiche di Trump) potrebbe alimentare i timori sul debito, spingendo ancora più su i rendimenti, oltre che richiedere una quantità maggiore di denaro che verrebbe tolta alla speculazione e alla finanza pura.

Conclusioni

Il rialzo della BoJ porterà volatilità? Probabile. Vedremo un crollo stile agosto? Improbabile. Il mercato ha avuto mesi per prepararsi. Del resto il valore si è già ridotto negli ultimi tre mesi, ad un livello meno eccessivo:

C USD

Cambio BTC USD

Tuttavia, l’attenzione va spostata: la vera domanda che i trader devono porsi non è “quanto salirà lo Yen oggi”, ma “cosa farà la BoJ dopo?”. Il ciclo di rialzi si arresterà o proseguirà? È su questa aspettativa futura che si giocherà la partita della liquidità globale. E il Bitcoin, sensibile come nessun altro alla liquidità, starà a guardare.

Domande e risposte

Che cos’è il “Yen Carry Trade” e perché influenza il Bitcoin?

Il Carry Trade consiste nell’indebitarsi in una valuta a basso tasso di interesse (come lo Yen giapponese) per investire in asset che offrono rendimenti più alti altrove (come azioni USA o obbligazioni). Quando i tassi in Giappone salgono, prendere in prestito Yen costa di più: gli investitori potrebbero chiudere queste posizioni, vendendo gli asset rischiosi acquistati (incluso il Bitcoin) per ripagare il debito, causando potenziali cali di prezzo sui mercati.

Perché gli analisti dicono che il rischio di crollo è minore rispetto all’estate scorsa?

La differenza principale sta nel “posizionamento”. Nel 2024, gli speculatori scommettevano pesantemente contro lo Yen, quindi un rialzo dei tassi li ha costretti a comprare Yen in massa e in fretta (panic buying), creando caos. Oggi, invece, gli speculatori hanno già posizioni rialziste sullo Yen (sono “Long”). Inoltre, il mercato ha già ampiamente “prezzato” (anticipato) questo rialzo dei tassi, riducendo l’effetto sorpresa.

Qual è il vero pericolo per i mercati se non è lo Yen?

Il vero rischio risiede nei rendimenti obbligazionari globali. Se il Giappone alza i tassi, anche i rendimenti dei titoli di stato USA potrebbero dover rimanere alti per restare attraenti. Rendimenti obbligazionari elevati e persistenti tendono a sottrarre liquidità ai mercati azionari e alle criptovalute, rendendo meno convenienti gli investimenti a rischio. È una questione di competizione tra asset sicuri (obbligazioni) e asset rischiosi.

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