Attualità
Biden riesce a mandare gli USA in una recessione tecnica inaspettata. A furia di errori ogni macchina si rompe
Alla fine c’è riuscito: nonno Biden, con l’aiuto attivo di Jerome Powell, che probabilmente se ne prenderà la colpa, sono riusciti a mandare in recessione per due trimestri consecutivi l’economia USA, mettendola in una bella recessione tecnica.
Nel secondo trimestre del 2022 l’economia americana si è contratta dello 0,9% su base annua, dopo un calo dell’1,6% nel primo trimestre, entrando tecnicamente in recessione. La maggior parte degli investitori si aspettava una crescita dello 0,5%, anche se alcuni hanno scommesso sui dati negativi. Le scorte e gli investimenti delle imprese sono stati i principali freni. Le scorte sono diminuite soprattutto presso i negozi di beni generici e i concessionari di autoveicoli. Gli investimenti residenziali sono scesi del 14%, le strutture dell’11,7% e le attrezzature del 2,7%, e questa è opera diretta dell’aumento dei tassi della FED. Allo stesso tempo, la spesa personale ha rallentato ed è cresciuta solo dell’1%, con la spesa per i beni che è scesa del 4,4% e i consumi pubblici che sono diminuiti dell’1,9%. D’altra parte, il commercio netto ha dato un contributo positivo per la prima volta in due anni, poiché le esportazioni sono aumentate del 18%, guidate da forniture industriali, materiali e viaggi, mentre le importazioni sono aumentate del 3,1%.
Il presidente della Fed Powell ha recentemente dichiarato di non credere che gli Stati Uniti siano in recessione e ha sottolineato la forza del mercato del lavoro. Però il mercato del lavoro, come insegna la crisi del 2007-08 fa molto presto a cambiare e quando cambia è molto difficile da invertire.
Ecco comunque la crescita, o meglio la recessione, scomposta per componente:
Il calo degli investimenti è dovuto al loro maggior costo, cioè agli interessi, quello nelle scorte alla maggiore difficoltà di finanziare il capitale circolante. La recessione ha il nome Powell scritto sopra, ma le cause inflazionistiche sono derivate dagli enormi fondi mobilitati da Biden negli aiuti, molti impropri, che hanno mandato l’inflazione alle stelle. La chiameranno la recessione Binden-Powell..
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