Attualità
Biden accusa di genocidio Putin, ma l’obiettivo è il tedesco Scholz
Ieri Biden doveva parlare del fallimento dei colloqui per la pace in Ucraina e giustificare lo shock dei prezzi perchè legato non alle cattive politiche economiche ed energetiche USA, ma per la guerra in Ucraina. Poi il discorso ha virato in una direzione apparentemente inattesa:
“Il tuo budget familiare, la tua capacità di riempire il tuo serbatoio, niente di tutto ciò dovrebbe dipendere dal fatto che un dittatore dichiari guerra e commetta un genocidio dall’altra parte del mondo“.
President Biden calls the war in Ukraine "genocide."
"Your ability to fill up your tank, none of it, should hinge on whether a dictator declares war and commits genocide a half a world away." pic.twitter.com/lYW7B0xKMB
— CBS News (@CBSNews) April 12, 2022
Con nonchalance, come il solito, ha dato del “Genocida” a Vladimir Putin. Un’accusa gravissima, che tecnicamente porta diritti all’intervento militare: il genocidio dei kossovari albanesi fu il pretesto per l’intervento della NATO contro la Serbia. Del resto gli USA si stanno preparando ad una guerra prolungata in Ucraina contro la Russia, una sorta di Viet-Nam europeo. Non è un caso che ieri ci sia stata una riunione del Pentagono con le industrie fornitrici di sistemi d’arma USA per organizzare la produzione industriale in vista di una guerra prolungata nell’Europa dell’est. del resto con l’inflazione all’otto per cento meglio avere qualcosa con cui distrarre i cittadini, e nei prossimi carichi gli ucraini inizieranno a ricevere le prime armi pesanti americane, come l’artiglieria.
Vladimir Putin verrà ben poco colpito da questi attacchi, che anzi rafforzano la sua posizione interna. L’obiettivo è a ovest dell’Oder, a Berlino, per essere precisi. Il Cancelliere tedesco Scholz e i suoi socialdemocratici sono sempre più in difficoltà. Come fa anche capire la Welt questa mossa isola e mette in difficoltà il Cancelliere nella sua ritrosia ad inviare armi pesanti direttamente dalla Germania all’Ucraina. Il caso dei Marder negati all’Ucraina ha pesato sul governo tedesco, e non è ancora stato dato il via all’invio dei Leopard 1A5, nonostante le pressioni della Rheinmetall. Scholz evidentemente non vuole irritare eccessivamente Mosca, e , a questo punto, è diventato un ostacolo per Washington. Questo, insieme alle accuse di di politica filorussa, spiega anche il rifiuto dell’incontro con il presidente (socialdemocratico) tedesco Steinmeier da parte di Zelensky. I verdi tedeschi, con il ministro Baerbock, sono favorevoli all’invio delle armi pesanti, così come i Liberali. Ovviamente la CDU non si oppone, quindi Scholz si trova in compagnia dell’AfD in questa opposizione di blocco all’invio di armi pesanti. Con le accuse di genocidio la sua posizione diventa ancora più complicata. Fino a quando potrà tenerla?
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