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BCE: LA POLITICA MONETARIA DI DRAGHI NON SERVE PIU’ A NULLA, MA NON CI PUO’ ESSERE ALTERNATIVA

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Ieri c’è stata la tanto attesa conferenza stampa del Governatore della BCE Draghi. Una parte l’abbiamo già anticipata nel bollettino cripto e forse è l’unica cosa rilevante che è sia stata detta nella conferenza stampa.

Rapidamente ricordiamo la politica monetaria della BCE, che è rimasta invariata dallo scorso marzo e che rimarrà invariata, come ha affermato Draghi, fino ad ottobre.

ACQUISTI MENSILI DI TITOLI NEL PROGRAMMA QE: 60  miliairdi;

TASSO PRINCIPALE DI RIFINANZIAMENTO : 0%

TASSO SUI DEPOSITI OVERNIGHT:  -0,4%

TASSO DI FINANZIAMENTO MARGINALE: 0,25%

Come si comporta l’euro ? Ha una forte volatilità, che preoccupa la BCE,

Preoccupa la BCE talmente tanto che questa non fa nulla, dando sostanzialmente la colpa a Trump ed al fatto che la sua politica economica non si è ancora materializzata. Del resto un euro forte riduce le possibilità di inflazione, come si può vedere anche dalle previsioni della BCE stessa

Nelle previsioni di Draghi la crescita , come l’inflazione, languono nel 2018 e nel 2019, mostrando come l’andamento del 2017 sia dovuto solo ad una congiuntura positiva e non ad un miglioramento strutturale. Si tratta di un tema che da questo blog mettiamo in luce da tempo: la crescita del 2017 è un evento esterno che non si ripeterà in futuro, alla faccia di quanto dicano Padoan e compagnia cantante, le cui politiche sono state perfettamente ininfluenti.

Nello stesso tempo Draghi non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi sia di crescita sia di inflazione. Lo stesso governatore se ne rende conto  ed afferma, rispondendo ad una domanda che conosce i vantaggi di un livello più elevato di inflazione. Evidentemente non può fare assolutamente nulla per riuscire a raggiungerla.

Draghi non vede effetti negativi nella prosecuzione del QE. Però leggiamo una sua frase:

“Financial conditions have unquestionably tightened in the euro area, but they remain broadly supportive of the non-financial companies and enterprises,” … “The economic expansion, which accelerated more than expected in the first half of 2017, continues to be solid and broad-based across countries and sectors.”

“Le condizioni di finanziamento si sono senza dubbio ristrette nell’area euro, ma rimangono ancora largamente di aiuto per le aziende non finanziari e le imprese ” …” L’espansione economica, che ha accelerato più di quanto ci aspettassimo nella prima metà del 2017, continua ad essere solida e con basi ampie fra le nazioni ed i settori economici”.

Parliamoci chiaro: a che serve immettere 60 miliardi nel sistema finanziario se poi le condizioni di finanziamento dell’economia reale non ne risentono positivamente?

In questa situazione Draghi ha detto che si è “Parlato” di tapering, ma non si è ancora deciso nulla. del resto, viste le previsioni, una stretta monetaria sarebbe proprio la cosa meno indicata da ottenere.

Passiamo all’unico elemento realmente rilevante della conferenza stampa di ieri. Draghi, parlando dell’EstCoin, la criptovaluta che l’Estonia vorrebbe lanciare per sostenere la crescita, ha chiaramente affermato che l’Euro, per la BCE, è l’unica moneta con corso legale nell’area euro. Un atteggiamento che chiude la possibilità ad eventuali criptovalute di stato o monete complementari nazionali, lasciando paradossalmente lascia la porta aperta ai minibot, che sono espressi in euro, nonostante, per negarlo, diversi personaggi si siano bruciati gli ultimi neuroni su twitter negandolo. Non una grossa perdita per l’umanità.

Comunque Draghi non sa cosa fare per migliorare l’economia dell’aerea euro, ma pretende di essere il monopolista nella politica monetaria. Lascio a voi ogni giudizio in merito.

 

 

 


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