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Economia

La BCE critica il debito sovrano europeo, che dovrebbe difendere

La BCE afferma che il debito europeo potrebbe essere a rischio per la scarsa crescita economica. Ma non dovrebbe essere proprio lei a garantirne la stabilità? Se no, a che serve?

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Potremmo intitolare questo articolo “come creare una crisi del debito e vivere felici” se le parole espresse dalla BCE nel suo “financial stability report” non impattassero su tutti noi e sulla stabilità della nostra società.

Cosa dice la Banca Centrale, così come riportata del Financial Times? Qualcosa di ovvio:

L’Eurozona rischia un’altra crisi del debito se il blocco non riesce a rilanciare la crescita, a ridurre il debito pubblico e a risolvere “l’incertezza politica”, ha avvertito la Banca Centrale Europea.
Nella sua revisione annuale della stabilità finanziaria, pubblicata mercoledì, la BCE ha lanciato l’allarme su un potenziale ritorno delle “preoccupazioni del mercato sulla sostenibilità del debito sovrano”.

Ha sottolineato “gli elevati livelli di debito e gli alti deficit di bilancio”, nonché la crescita tiepida e le incertezze causate dai recenti “risultati elettorali a livello europeo e nazionale, in particolare in Francia”. 

Francamente queste parole rivelano come la BCE non voglia compiere quello che è il suo dovere e voglia fare quello che non le spetta.

  • Fra i compiti delle Banche Centrali nazionali vi è il compito di stabilizzare il debito pubblico sovrano. Anche se talvolta non ufficializzato questo è il compito, svolto bene, di tutti gli istituti centrali. Lo svolge la Red, la BoJ e perfino la PBoC, quella cinese. Se il governatore della PBoC facesse delle dichiarazioni del genere  si troverebbe la settimana dopo a coltivare pomodori nello Xinjang. Una banca centrale che afferma che il debito sovrano sotto sua tutela è a rischio tradisce i propri compiti ed è, francamente, da riformare profondamente, perché sta ponendo le basi per una crisi.
  • In compenso la BCE si interessa dei risultati delle elezioni politiche francesi, qualcosa che è assolutamente fuori dai suoi compiti. La banca centrale non dovrebbe paternalisticamente giudicare le scelte politiche di chicchessia. Altrimenti entra nell’agone politico e deve sottoporsi ai giudizi degli elettori.
  • Parlare di calo della produttività europea senza considerare la punizione dei consumi interni causata del mix austerità -alti tassi di interesse dimostra quanto poco conoscano i banchieri dei concetti base di politica industriale, a partire da Kaldor. La produttività dipende dalla produzione, ma se punisco i consumatori la produzione, e quindi la produttività, non ci sono.

Com queste parole che mettono in dubbio la solidità del debito la Banca Centrale Europea rischia di abbandonare la propria missione per svolgerne una, politica, che non le spetta.

 


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