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Azerbaigian compra il gas russo, che probabilmente ci venderà maggiorato

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L’Azerbaigian ha iniziato a importare gas dalla Russia in base a un accordo che dovrebbe consentire a Baku di soddisfare la propria domanda interna, ma che solleva seri interrogativi sul suo recente accordo per aumentare le esportazioni verso l’Europa.

Il produttore ed esportatore statale russo di gas, Gazprom, il 18 novembre ha annunciato di aver iniziato a fornire gas alla società statale azera SOCAR il 15 novembre e che fornirà un totale di un miliardo di metri cubi fino a marzo 2023. L’accordo resta comunque riservato, segno che la finalità non è solo interna azera.

In una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa azera APA, SOCAR ha affermato di collaborare da tempo con Gazprom e che le due società “stanno cercando di ottimizzare le loro infrastrutture organizzando lo scambio reciproco di flussi di gas”.

L’accordo è stato siglato proprio in vista del periodo di picco della domanda invernale, in quanto l’Azerbaigian cercherà di mantenere le forniture ai propri clienti nazionali di gas, rispettando allo stesso tempo gli impegni di esportazione verso la Georgia e la Turchia, nonché il recente ampliamento degli scambi commerciali con l’Europa.

Le esportazioni verso l’Europa attraverso il Corridoio meridionale del gas avrebbero dovuto raggiungere i 10 miliardi di metri cubi quest’anno, ma in base a un nuovo memorandum d’intesa con l’Unione Europea firmato a luglio, Baku ha accettato di aumentare le esportazioni a 12 miliardi di metri cubi.

L’aumento era destinato ad aiutare Bruxelles a compensare la perdita di forniture di gas russo, che sono state tagliate da Mosca come ritorsione per le sanzioni imposte dall’UE in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Sebbene l’accordo sia stato molto pubblicizzato sia a Bruxelles che a Baku, non è mai stata chiarita l’esatta provenienza del gas supplementare. Appare non impossibile che si tratti del gas russo fatto transitare in Azerbaigian, “Ripulito” e poi rivenduto a prezzi elevati derivanti dai nuovi contratti. 

I problemi con l’impegno sono emersi già a settembre, quando il ministro dell’Energia dell’Azerbaigian Parviz Shahbazov ha annunciato che quest’anno l’Azerbaigian avrebbe esportato in Europa solo 11,5 miliardi di metri cubi, senza fornire alcun indizio sul motivo della riduzione dell’obiettivo di esportazione. Anche la provenienza di questo modesto volume aggiuntivo rimane poco chiara.

Una fonte vicina al consorzio che possiede il gigantesco giacimento di gas Shah Deniz, che attualmente fornisce tutto il gas esportato dall’Azerbaigian,  ha confermato che non sono stati stipulati nuovi contratti di esportazione e che il giacimento è attualmente impegnato a fornire solo i 10 miliardi di metri cubi precedentemente concordati. Quindi se la produzione non è azera, da dove proviene il gas in più che Baku dovrebbe esportare in Europa?

Ora, la notizia che l’Azerbaigian importerà gas dalla Russia quest’inverno suggerisce che Baku intende utilizzare il gas russo per rifornire il proprio mercato interno, al fine di liberare gas e consentire di rispettare gli impegni presi con Bruxelles.

Nell’ambito dell’accordo firmato a luglio, Baku ha anche accettato di raddoppiare le esportazioni attraverso il Corridoio meridionale del gas fino a 20 miliardi di metri cubi all’anno entro il 2027 – il massimo che la rete di gasdotti esistente può trasportare.

Questo aumento sarà costoso e richiederà tempo per essere realizzato, in quanto richiederà sia l’aggiunta di nuovi compressori ai gasdotti esistenti sia ingenti investimenti nei giacimenti di gas dell’Azerbaigian per produrre il gas necessario.

Ad oggi, non è stata presa alcuna decisione di investimento per l’espansione dei tre gasdotti che compongono il Corridoio meridionale del gas che trasporta il gas azero verso l’Europa, mentre rimangono dubbi sulla provenienza dei 10 miliardi di metri cubi di gas in più all’anno. La BP ha confermato all’inizio di quest’anno che il gigantesco giacimento di Shah Deniz, da lei gestito, non è in grado di fornire tutti i 10 miliardi di metri cubi aggiuntivi richiesti.

L’Azerbaigian dispone di altri piccoli giacimenti di gas, ma anche la loro produzione non dovrebbe essere sufficiente a soddisfare l’impegno di Baku nei confronti di Bruxelles, il che fa pensare che il gas debba essere reperito da altri Paesi della regione.

Ciò ha ravvivato le speranze di lunga data che l’Azerbaigian possa far transitare il gas dal suo vicino al di là del Caspio, il Turkmenistan, che vanta le seste riserve di gas più grandi del pianeta. Però questo richiederebbe ampi investimenti perché il transito attraverso l’Iran, per quanto previsto da accordi degli scorsi mesi, è messo in forse dalla contrapposizione politica recente fra Baku e Teheran. A questo punto appare sempre più probabile che questo gas non sia altro che gas russo che sfugge alle sanzioni, tra l’altro pagato molto più caro rispetto ai vecchi contratti di lungo termine che collegavano Gazprom e i paesi occidentali. un vero affare!


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