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Auto EV come batterie di sistema: il Regno Unito finanzia progetti in questa direzione

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Il Regno Unito è interessato nei progetti “Vehicles to everything” , cioè quelli in cui la carica è bidirezionale e le batterie delle auto EV possono anche essere utilizzate come batteria di sistema. 

Il Dipartimento per la Sicurezza Energetica e la Rete Zero (DESNZ) ha confermato questa settimana lo stanziamento di 4,8 milioni di sterline per quattro di  questi progetti, che dovrebbero aiutare le case e le aziende a ridurre i costi energetici.

Alcuni progetti consentono di utilizzare l’energia immagazzinata negli edifici e negli elettrodomestici, mentre altri permettono ai consumatori di scaricare l’energia nella rete durante i periodi di picco, riuscendo a realizzare un buon ritorno economico in questi momenti guadagnando sul costo dell’energia elettrica

Il governo britannico, in particolare, ha in mente di rendere la ricarica “intelligente” dei veicoli elettrici la norma nei luoghi di lavoro e nelle case entro il 2025.

Per le aziende con flotte, in particolare, DESNZ ha dichiarato che i sistemi vehicle-to-everything possono aiutare a costruire il business case per l’integrazione di soluzioni in loco come i pannelli solari, in quanto consentono l’accumulo di energia in modo da ridurre i costi e generare reddito.

Uno dei quattro progetti selezionati prevede la sperimentazione di tecnologie wireless vehicle-to-everything con una flotta di 20 veicoli per le consegne della Royal Mail nel centro di Londra. Questo progetto è guidato da Electric Green e QEnergy.

Nel nord del paese, a Gateshead, Otaski Energy Solutions sperimenterà una soluzione di ricarica bidirezionale con una serie di operatori di flotte locali, valutando il potenziale per la fornitura di servizi di flessibilità energetica alla rete.

Gli altri due progetti di successo sono 3ti Energy Hubs, che sta implementando una soluzione di ricarica bidirezionale e una tettoia solare nel Surrey per un periodo di 17 mesi, e Hangar19, che sta dimostrando un caricatore bidirezionale a tre poli compatibile con una gamma più ampia di veicoli elettrici.

Mark Potter, Chief Technology Officer di 3ti, ha dichiarato: “Tutti vogliono più veicoli elettrici sulla rete. Rappresentano una risorsa energetica distribuita su larga scala che può essere utilizzata per bilanciare la domanda e l’offerta in tempo reale.

“Il progetto Out dimostrerà che la ricarica bidirezionale dei veicoli elettrici può funzionare nel mondo reale. I veicoli elettrici connessi saranno uniti per agire come strutture virtuali di accumulo di energia, con ogni auto che rilascia e ricarica l’energia immagazzinata in base alle preferenze degli utenti e alla domanda della rete”.

I finanziamenti per questi progetti provengono dal Programma di Innovazione della Flessibilità, del valore di 65 milioni di sterline, nell’ambito del Portafoglio di Innovazione Net-Zero del Governo, del valore di 1 miliardo di sterline. Il portafoglio è stato lanciato per la prima volta nel 2021 quando Rishi Sunak, ora Primo Ministro, era Cancelliere.

Potenzialmente un caricatore a due vie viene a essere una risorsa notevole per la rete, perché permetterebbe di avere una risorsa di accumulazione diffusa per far fronte ai picchi di domanda, il tutto senza fare grandi investimenti centralizzati nella costruzioni di grandi parchi batterie. Nello stesso tempo però bisogna da un lato costruire una rete che possa essere diffusa anche nell’utilizzo delle risorse, dall’altro bisogna studiare bene l’andamento della domanda e dell’offerta di ricarica: perchè sarebbe inutile poi scoprire che tutti hanno bisogno di energia nello stesso momento per cui nessuno può fungere da caricatore di sistema.


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