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Australia: i fornitori di energia si risevano il diritto di chiudere a distanza le colonnine di ricarica delle auto elettriche. Rischio di restare a piedi

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I fornitori di energia potrebbero avere la possibilità di spegnere a distanza le stazioni di ricarica domestica per ridurre la pressione sulla rete elettrica del Queensland, in Australia. Questo rischia di lasciare migliaia di proprietari di auto elettriche a piedi senza nessun preavviso

La proposta fa parte del Queensland Electricity Connection Manual (QECM) dello Stato australiano, che fornisce un quadro di riferimento per il funzionamento della rete.

La sezione 8 del QECM propone che le apparecchiature per la ricarica dei veicoli elettrici possano essere limitate o spente dagli operatori Ergon Energy ed Energex (fornitori di servizi di rete distribuiti o DNSP) se hanno una potenza superiore a 20 ampere (un caricabatterie domestico standard monofase per veicoli elettrici utilizza 32 ampere).

L’uso di questi schemi di “gestione della domanda” è in gran parte unico del Queensland e viene utilizzato anche per le macchine per la pulizia delle piscine, i sistemi di acqua calda e le unità di condizionamento dell’aria nel quadro del programma Peaksmart.

Peaksmart offre alle famiglie uno sconto in denaro; in cambio, l’operatore può spegnere i condizionatori d’aria a distanza durante i periodi di picco (estate) per ridurre la pressione sulla rete energetica. Dato che la temperatura del Queensland non è sicuramente temperata, si tratta di un bel sacrificio.

La diffusione su larga scala di tali programmi è stata indicata come un potenziale catalizzatore per chiudere più rapidamente le centrali a carbone – in mezzo alla spinta di Net Zero – e per adottare invece fonti di energia rinnovabile più intermittenti come l’eolico, il solare e le batterie, che necessitano di limitare in modo centralizzato i consumi

Non c’è fiducia nel raggiungimento del Net Zero

Il deputato federale Keith Pitt, ingegnere elettrotecnico, sostiene che la proposta di utilizzare la gestione della domanda per la ricarica dei veicoli elettrici rivela che gli operatori hanno poca fiducia che la rete possa gestire l’aumento delle auto elettriche previsto dalla spinta verso il Net Zero, già discusso nel Regno Unito.

L’adozione dei veicoli elettrici potrebbe aumentare la domanda di picco fino al 60% in tutto il mercato elettrico nazionale“, ha dichiarato Pitt a The Epoch Times.

Ciò significa che è necessario un aumento del 60% della capacità di generazione, trasmissione e distribuzione dell’elettricità. Quindi ogni sottostazione, ogni cavo, ogni punto di fornitura, ogni casa: costerà una fortuna assoluta“.

Il governo federale laburista ha fissato l’ambizioso obiettivo di avere 3,8 milioni di veicoli elettrici in circolazione entro il 2030 – attualmente ne sono in uso 83.000.

Inoltre, il governo sta spingendo per espandere la rete di ricarica, puntando a 100.000 per le aziende, 3,8 milioni di caricatori nelle case e 1.800 caricatori veloci disponibili al pubblico.

L’iniziativa fa parte di una più ampia spinta verso l’azzeramento delle emissioni entro il 2050 e la riduzione del 43% delle emissioni entro il 2030. Inoltre, il governo laburista spera che l’82% del mercato elettrico nazionale sia alimentato da fonti rinnovabili.

I gruppi di difesa si oppongono alla proposta

I gruppi di difesa si sono schierati contro il sistema di gestione della domanda, sostenendo che smorzerà l’entusiasmo per i veicoli elettrici. Chi vuole spendere decine e decine di migliaia di dollari australiani per trovarsi poi a non poter tornare a casa perché le centraline di ricarica non funzionano?

Sappiamo dai sondaggi che i consumatori medi non sono particolarmente entusiasti di un’orchestrazione obbligatoria dei loro elettrodomestici“, afferma l’Electric Vehicle Council nel suo documento sul QECM.

Il programma Peaksmart seleziona ogni anno tra le 10.000 e le 15.000 unità di condizionamento per l’orchestrazione… su un totale di circa 300.000 unità installate. Circa il 95% dei consumatori preferisce mantenere il controllo dell’aria condizionata, superando gli incentivi finanziari offerti“.

Nel frattempo, Melissa McAuliffe, direttrice ad interim dei servizi energetici di Energy Consumers Australia, afferma che questo eroderebbe la fiducia dei consumatori nel fatto che “il sistema energetico sta lavorando per loro“.

Il nostro sondaggio 2023 sul sentimento dei consumatori di energia rileva che solo il 35% delle famiglie è fiducioso che l’industria energetica e le autorità di regolamentazione stiano lavorando nel loro interesse a lungo termine“, ha scritto in un documento.

Inoltre, è improbabile che tali misure siano del tutto efficaci per i consumatori o per il sistema, in quanto i consumatori potrebbero cercare di aggirare il controllo dei DNSP. Ad esempio, disincentivando l’uso dei caricabatterie per veicoli elettrici, i consumatori potrebbero limitarsi a utilizzare le normali prese di corrente“.

Rimane sempre il fatto che comunque bisognerà trovare l’energia extra per le colonnine della ricarica auto elettriche. Se tutti devono comprare questo tipo di mezzo bisogna garantirgli di poterlo usare. Se no meglio non imporre nessun obbligo. 

 


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