Aria di accordo USA – Venezuela sulle elezioni. Il petrolio cala per la possibile fine delle sanzioni

La Casa Bianca di Biden è pronta ad allentare in modo significativo le sanzioni statunitensi sull’industria petrolifera venezuelana come parte di un accordo per elezioni “più libere”.

I prezzi del petrolio hanno reagito immediatamente, crollando bruscamente, all’articolo del Washington Post, affermando: “L’amministrazione Biden e il governo del presidente venezuelano Nicolás Maduro hanno concordato un accordo in cui gli Stati Uniti allenterebbero le sanzioni sull’industria petrolifera venezuelana e lo stato autoritario consentirebbe l’anno prossimo si terranno elezioni presidenziali competitive e monitorate a livello internazionale, secondo due persone che hanno familiarità con i colloqui decisivi.”

I futures del greggio WTI sono scesi a 86 dollari e il Brent sotto i 90 dollari al barile.

Il venezuela è il paese con maggiori riserve al mondo che però sono non sfruttate per le sanzioni e per la tremenda condizione delle sue infrastrutture.

La precedente amministrazione Trump aveva persino meditato su un blocco navale totale da parte degli Stati Uniti dei porti venezuelani nei Caraibi. Solo lo scorso anno gli Stati Uniti hanno rinunciato completamente alla farsa del “presidente ad interim” Juan Guaidó e del suo governo in esilio.

A Caracas si sono svolti una serie di incontri segreti tra gli alti funzionari di Biden e Maduro, un processo di negoziazione iniziato poco dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Ma la lenta “riabilitazione” di Maduro da parte dell’amministrazione Biden susciterà sicuramente una feroce reazione tra i leader repubblicani del Congresso, in particolare tra i falchi rappresentati da senatori come Marco Rubio. Nello stesso tempo è una mossa obbligata per Biden se vuole mantenere sotto controllo l’inflazione nell’attuale complessa situazione internazionale.