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Argentina: lo “Scandalo Cioccolato” influirà sulle elezioni del 19 novembre?

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Gli scandali del governo peronista conintuano a scuotere la pubblica opinione argentina con una continuità che ricorda molto la vitalità giudiziaria, diciamo, dell’Italia degli anni 90.

L’ultimo scandalo riguarda un bel pacco di carte di credito prepagate, il leader peronista  Julio “Chocolate” “Cioccolato” Rigau, il consigliere vicino al candato presidenziale peronista Massa,  Facundo Albini e suo padre. Questi personaggi politici sono stati scoperti utilizzare un vero e proprio pacco di carte di credito prepagate intestate a 48 funzionari dell’amministrazione locale di Bueno Aires. 

Ovviamente il fatto che un personaggio politico potente del Partito Giustizialista, quello di Massa, abbia accesso a carte di credito intestate ad altri, fa immediatamente pensare a dei profili di corruzione. Alla fine questo sistema non è altro che uno strumento moderno, nell’era dei pagamenti elettronici, per far circolare del denaro non tracciato. Il tutto è stato scoperto ai primi di ottobre, quando una videocamera ha scoperto Rigau fare prelievi con le carte intestate ad altri.

Un ordine di arresto era stato emesso il 12 ottobre e “Cioccolato” si era recato presso i pubblici ministeri, ma un primo giudice avevaa bloccato i mandati di arresto per i 48 proprietari ufficiali delle carte di credito, bloccando oggettivamente le indagini. La scelta aveva suscitato proteste ed ora un secondo giudice,Betina Lacki,  ha smosso potentemente la vicenda, dando invece l’autorizzazione all’arresto dei 48 intestatari, salvandone solo uno che è riuscito a comprovare immediatamente la propria estraneità ai fatti.

I 48 che ora saranno arrestati non sono semplici funzionari pubblici, ma spesso sono amministratori collegati, in qualche modo, al partito giustizialista, peronista, attualmente al governo e alcuni sono collegati al candidato presidenziale Sergio Massa, che si scontrerà con il candidtato indipendente Milei il prossimo 19 novembre. La notizia di questi arresti è sulla prima pagina dei principali giornali argentini e nelle notizie dei media, per cui sta giungendo al grande pubblico. Tra l’altro viene dopo che lo stesso ulio “Cioccolato” Rigau è stato per un certo periodo liberato a seguito di una contestata decisione di un giodice che aveva definito il suo arresto come una violazione alla privacy, una sentenza contestata e poi ribaltata.

Il terzo turno elettorale in Argentina già si annunciava combattuto dopo che Milei aveva raggiunto un accordo con il partito liberale di Mauricio Macrì. Ora questi scandali rischiano di confondere ulteriormente la situazione. 


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