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Anziani in divisa: la proposta shock dalla Germania per difesa e coesione sociale

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Mentre italiani e tedeschi fantasticavano su una serena vecchiaia tra bocce e briscola, c’è chi, dalla Germania, ha un’idea ben più “dinamica” per gli anni d’oro della pensione, risolvendo anche il problema della protezione dell’Europa!

Il sociologo e ricercatore generazionale Klaus Hurrelmann, alla veneranda età di 81 anni, ha lanciato una proposta che farà tremare le pantofole: il servizio sociale obbligatorio per gli anziani, con finalità di difesa. Sì, avete capito bene. Altro che pensione!

Pensate che sia una provocazione? Vi proponiamo un estratto dell’intervista al famoso sociologo tedesco, comparsa sulla prestigiosa rvista tedesca :

SPIEGEL: Un servizio militare obbligatorio o un anno di servizio sociale potrebbero rafforzare la coesione sociale?

Hurrelmann: Solo se si coinvolge tutta la società. Non è giusto aspettarsi che i giovani difendano da soli il Paese in caso di emergenza.

SPIEGEL: Lei vorrebbe un servizio obbligatorio per gli anziani?

Hurrelmann: Alla fine della vita lavorativa, sì. Dovremmo discutere su come le responsabilità sociali, come il rafforzamento della capacità di difesa, possano essere sostenute da tutte le generazioni.

Hurrelmann, con la saggezza che solo 81 primavere possono conferire, suggerisce che la responsabilità dovrebbe essere condivisa da “tutte le generazioni”. Quindi, se siete in forma, anche dopo la pensione, potreste ritrovarvi a marciare al passo dell’oca per difendere la patria europea, o almeno così si aspetta il sociologo .

“Chi è in forma potrebbe certamente lavorare più a lungo. A 65 anni – o spesso anche a 63 – le persone diventano improvvisamente puramente disoccupate e in vacanza. Che tipo di concetto è questo?” si interroga il professore di sociologia.

Quello di cui non si rende conto l’arzillo sociologo tedesco è che un conto è lavorare qualche anno oltre i 65, magari perché si hanno competenze valide e si sta bene fisicamente, un conto è un servizio militare obbligatorio. Sia perché gettare il cuore oltre l’ostacolo è bello, ma se non infartuato, sia perché questi pensionati hanno già svolto il proprio servizio militare, quando era il tempo, in Italia come in Germania.

La Volkssturm armata con Panzerfaust, quando gli anziani combatterono eramente, nel 1945

Il sociologo sottolinea anche come i giovani di oggi stiano soffrendo a causa delle crisi, tra stress e ansia. E chi meglio dei nostri anziani, con la loro calma olimpica e la proverbiale pazienza, potrebbe dare il buon esempio? Magari un nonno “reduce” dal turno di guardia notturna potrebbe ispirare il nipote svogliato a non lamentarsi per un’interrogazione di matematica.

Insomma, mentre si discute di età pensionabile flessibile, il professor Hurrelmann ci offre una prospettiva ben più… “flessibile”: un’età pensionabile attiva, magari con divisa e zaino in spalla. Dopotutto, se la coscrizione obbligatoria, sospesa nel 2011 in Germania, può essere reintrodotta, perché non estenderla a chi ha già superato le sfide di una vita intera?

Preparatevi, la Germania fa sempre da apripista, e il futuro non è più quello della pensione dorata, ma quello della “golden age” in servizio permanente effettivo. Il problema serio è che, probabilmente, i vecchi sarebbero soldati migliori dei giovani, anche perché hanno ancora ricordo del servizio militare. Il dramma sarebbe che non dovrebbero “Affiancare” i giovani, ma probabilmente sostuirli.


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