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Crisi

ANGELI DELLA FINANZA: La “paranza” dei negozi campani

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Un 2016 nero per i negozi in Campania, hanno chiuso oltre 9000 esercizi commerciali e 2082 attività ricettive (bar, alberghi e ristoranti) per un totale di e oltre 11 mila unità commerciali chiuse. Nello specifico ci ritroviamo con il seguente scenario calcolando il margine tra nuove e vecchie attività:

Alloggi e ristorazione: 1.461 unità
Industria 1281 Unità
Agricoltura 739 unità
Attività professionali 543 unitià

Avendo origini campane e per scopi associativi non ho fatto altro che studiare il fenomeno di mortalità aziendale in Campania ed è venuto fuori che ogni dieci botteghe chiuse apre un grande centro commerciale. L’ormai noto fenomeno dello strapotere dei centri commerciali non fa altro che indebolire il commercio nei centri storici portandolo pian piano a scomparire.
La scorsa settimana sono stato tra Napoli e Caserta ad intervistare un campione di 50 persone, tutti ovviamente a partita Iva è venuto fuori un ulteriore dato interessante e deprimente. Su 50 piccoli imprenditori ben 18 hanno manifestato la volontà di chiudere entro maggio, ormai a loro dire è impossibile lavorare versando la metà degli incassi allo Stato (socio occulto), e con il restante si dovrebbe vivere e pagare i dipendenti. Le restanti 32 persone hanno dichiarato che proveranno fino a fine anno e poi tireranno le somme. Scenario apocalittico considerando che il 100% di queste persone potrebbe avere come obiettivo la chiusura della attività. Colpa delle tasse? Colpa dell’Euro?

Ai posteri l’ardua sentenza!

di DOMENICO PANETTA

PRESIDENTE ASSOCIAZIONE ANGELI DELLA FINANZA

 


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