Seguici su

Economia

Anche la tedesca RWE chiude con l’eolico negli USA. Un segnale pessimo

la tedesca RWE, una delle società energetiche europee che maggiormente cede nell’euolico, ha deciso di ritirarsi dal mercato del Nord America. Un segnale pessimo per le energie rinnovabili

Pubblicato

il

La tedesca RWE ha appena chiuso i battenti della sua attività eolica offshore negli Stati Uniti. In silenzio. Nessun fuoco d’artificio, nessuna notizia sui giornali riguardo a migliaia di turbine rottamate, solo una secca ammissione di “sospensione delle attività” nelle acque americane. Per uno dei maggiori giganti europei dell’energia verde, abbandonare un mercato così vasto come quello statunitense, per di più nel bel mezzo di una transizione energetica, non è solo una decisione commerciale.

È un gosso  segnale d’allarme.

L’uscita, confermata da un discorso pubblicato in anticipo dal CEO dell’azienda, arriva in un momento in cui RWE sta ripensando dove e come investire il proprio capitale. A marzo, l’azienda ha tagliato 11 miliardi di dollari dal suo piano di investimenti a basse emissioni di carbonio, citando l’aumento dei costi, il contesto normativo ostile e un aumento del rendimento richiesto sugli investimenti dall’8% all’8,5%In altre parole: troppo rischioso, troppo costoso, troppo lento.

Il CEO di RWE, Markus Krebber, aveva già avvertito lo scorso autunno che il ritorno al potere di Trump avrebbe potuto ritardare o far deragliare i progetti sulla costa orientale degli Stati Uniti. Ora, l’azienda sta ufficializzando questa svolta. Tutte le operazioni eoliche offshore negli Stati Uniti sono sospese a tempo indeterminato e RWE punterà invece su progetti più sicuri e redditizi in luoghi come la Germania, dove ha appena avviato la costruzione di un nuovo parco eolico onshore da 22,8 MW.

La mossa attira l’attenzione perché RWE non è un’azienda di poco conto. Non si tratta di una società emergente che cede sotto pressione, ma di uno dei più aggressivi sviluppatori di energia eolica offshore al mondo, con il potere tecnico, politico e finanziario per portare avanti i progetti anche controcorrente e in condizioni difficili.
Se stanno abbandonando il mercato statunitense, quale messaggio inviano al resto del mondo?

La notizia arriva anche in un momento di cambiamenti ai vertici di RWE. Il membro del consiglio di sorveglianza Rolf Martin Schmitz si è dimesso improvvisamente ieri, alimentando le speculazioni su possibili divergenze strategiche dietro le quinte. Un nuovo membro del consiglio sarà eletto durante l’assemblea generale annuale del 3 maggio, probabilmente qualcuno con una posizione più rigida in materia di disciplina finanziaria.

Campo eolico nel mare del Nord

Non si tratta solo di energia eolica. Si tratta del calcolo del rischio di fare affari in America in questo momento. Tra il caos delle autorizzazioni, l’instabilità politica e l’aumento dei costi dei progetti, anche i giganti dell’energia pulita stanno frenando. E se l’eolico offshore, uno dei pilastri del sogno di Biden di azzerare le emissioni nette, sta perdendo i suoi principali attori, l’intera struttura inizia a sembrare un po’ traballante.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento