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Energia

Anche la Tanzania vuole diventare un importante produttore petrolifero

La Tanziania offrirà nuovi blocchi per l’esplorazione mineraria al fine di estrarre petrolio e gas naturale. Le potenzialità sono enormi, ma poco sfruttate

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La Tanzania prevede di lanciare a maggio la sua quinta tornata di licenze per il petrolio e il gas per 26 blocchi di esplorazione, in quella che sarà la prima tornata di gare di questo tipo nel Paese dell’Africa orientale dal 2014.

“Stiamo procedendo con le attività di promozione perché i blocchi sono già stati identificati e i dati sono disponibili”, ha dichiarato a Bloomberg Charles Sangweni, direttore generale della Petroleum Upstream Regulatory Authority (PURA) della Tanzania, in un’intervista pubblicata giovedì.

Dei 26 blocchi di esplorazione offerti, tre si trovano nel lago Tanganica e gli altri nell’Oceano Indiano.

Il funzionario ha dichiarato che la Tanzania intende lanciare la nuova tornata di offerte in occasione dell’evento Africa Energies Summit che si terrà a Londra a metà maggio.

Si ritiene che la Tanzania contenga ingenti risorse di gas naturale, stimate in 57.000 miliardi di piedi cubi.

La Tanzania ha anche un progetto di esportazione di GNL da 42 miliardi di dollari, ma i progressi in questo senso si sono arenati all’inizio dell’anno scorso, poiché le supermajor Shell ed Equinor stavano ancora aspettando la firma di tutti gli accordi che avrebbero permesso loro di iniziare a sviluppare il progetto.

Il progetto di GNL per collegare le scoperte di gas naturale offshore al largo della Tanzania con un terminale di esportazione sulla sua costa è in fase di realizzazione da quasi un decennio.

Dopo aver acquistato BG Group nel 2016, Shell è diventata l’operatore di due blocchi offshore in Tanzania, il Blocco 1 e il Blocco 4, insieme ai suoi partner Medco Energi (Ophir Energy) e Pavilion Energy. Nei blocchi sono stati scoperti complessivamente 16 trilioni di piedi cubi (Tcf) di gas naturale.

Equinor, da parte sua, ha iniziato le attività di perforazione esplorativa nel blocco 2 al largo della Tanzania nel 2011 e ha effettuato nove scoperte con volumi stimati di oltre 20 Tcf di gas in posto.

Il mese scorso, il ministro dell’Energia Doto Biteko ha dichiarato che la Tanzania spera che i negoziati con gli sviluppatori del progetto sugli incentivi fiscali si concludano entro giugno di quest’anno.

Quindi anche la Tanzania vuole crescer attraverso lo sfruttamento delle risorse di idrocarburi, e questo verrà a porre una maggiore quantità di carburanti sul mercato, aumntando la concorrenza fra i paesi Non Opec, e anche con i paeis Opec.


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