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ALLOSANFANDELAPATRI’ (Euroincubi per Giolitthollande)

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La Francia, come l’Italia, ha risentito in modo notevole della crisi internazionale anche se la recessione è stata meno intensa a noi. Ora però, la matematica sta mietendo la sua ennesima vittima, “e la Francia viene giù”!

fFRANCIA 16

Ora, quella che era la nazione forte dell’Europa assieme alla Germania si ritrova con un’economia che peggiora e, piano piano. si allontana da quella della Germania:

  • l’incremento della tassazione attuato per ridurre il deficit di bilancio ha indebolito la domanda interna, in particolare i consumi delle famiglie,

  • il settore pubblico ha compensato le spinte recessive ma non durerà molto.

    In questo modo, il tasso di crescita medio dell’economia francese già è risultato nullo a fine 2012, immaginiamoci come sarà l’intero 2013: Il tutto mentre la Germania tra il 2008 e il 2012 ha avuto una crescita media dello 0,7.

TASSO CRESCITA ANNUO

Nel 2012 le imprese hanno avuto andamento negativo e più o meno tale è stato anche il contributo delle famiglie. Il clima di fiducia delle famiglie denota incertezza circa il futuro economico e una forte preoccupazione riguardo il futuro del lavoro.

PRODUZIONE INDUSTRIALE

Alla fine del 2012 il tasso di disoccupazione è salito al 10,6% grazie al contributo dell’Euro e al lavoro di Hollande che con la sua ipertassazione ha ridotto la propensione ai consumi (distruggendo oltre 100.000 posti di lavoro). Purtroppo questa misura era necessaria per ridurre l’import e migliorare la Balance of Trade (Protezionismo doganale indiretto):

BOT

Hollande vorrebbe risanare i conti e favorire la crescita, che è un po’ come voler fare le nozze coi funghi e, quindi, si spiegano i dati sopra esposti e si spiega come mai la Commissione Europea stimi una timida ripresa nel 2014 (+1,1%). Il peggioramento avuto nel 2012 e nel 2013 ha pure costretto la Commissione Europea a rimandare al 2015 l’obiettivo di ridurre il disavanzo al di sotto del 3% del PIL sebbene abbia comunque chiesto di continuare l’azione di consolidamento fiscale nel seguente modo:

  • ridurre il deficit strutturale dell’1,3% nel 2013:

  • ridurlo dello 0,8% nel 2014,

  • così da ridurre il deficit dal 4,8% del 2012 al 3,9% nel 2013

  • e portarlo al 3,6 nel 2014.

BUDGET

 

Ma dato che noi conosciamo benissimo quanto vendicativa sia la matematica, prima ci calcoliamo le manovre che i galletti dovranno fare e per questo ci aiutano la Consob….

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e i miei calcoli….

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poi valutiamo cosa accadrà ai parametri della Francia. Cosa mi chiedete? Esattamente questo:

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Nell’esercizio matematico ero partito dal debito pubblico già a 90% per ragioni di semplicità, in ogni caso possiamo vedere che servirebbe un avanzo primario consistente che di fatto non c’è e ciò porta il debito pubblico francese su un sentiero di esplosività!

Ed infatti:

DEBITO SU PIL

E allora?

Rimanendo nella UE, chiunque vinca, destra o sinistra, margini di manovra a disposizione non ne ha: tutti dovranno perseguire il consolidamento fiscale.

Allora, dove sta la differenza tra destra e sinistra?

Forse, solamente tra chi opera tagli e chi alza tasse!

Mentre nel 2013 l’Hollande uomo di sinistra ha lavorato prevalentemente dal lato delle entrate (aumento di imposte e contributi),  

TASSE PERSONALI

nel 2014 il nuovo premier, eletto a luglio 2013 ed espressione della destra, F. Hollande, intende operare dal lato delle uscite.

Il Programma di Stabilità francese intende perseguire risparmi per 14 miliardi, derivanti:

  • quanto a 7 miliardi dal contenimento della spesa dello Stato per stipendi pubblici e prestazioni varie;

  • quanto al resto dal contenimento delle spese sanitarie (3 miliardi), da minori trasferimenti agli Enti locali (1,5 mld), da tagli alle politiche di sostegno alle famiglie più agiate (1 mld) e sulle pensioni (1 mld).

Mi ricorderò sempre l’immagine da libro della storia relativamente alla doppiezza del Giolitti (rappresentato come il mitico Giano Bifronte):

giolitti

Da una parte, Giolitti, su sfondo azzurro, ben vestito e con bombetta, si rivolge alla ricca borghesia; dall’altra parte, su sfondo rosso e con abito più consono alla folla, si rivolge al pubblico proletario.  Giolitti era un abile doppiogiochista che sperava nella collaborazione fra liberali e socialisti, e dunque fra movimento operaio e borghesia. Come risultato egli spaccò solamente il partito socialista tra i riformisti e i massimalisti .

Ed allora, se Giolittihollande da un lato ha innalzato le tasse in modo considerevole, onde redistribuire la ricchezza dalle classi benestanti a quelle pi abbienti, per dialogare con la Borghesia ha studiato un piano per la crescita e la competitività. Egli ha istituito un credito di imposta di 20 miliardi (1% del PIL) per ridurre il cuneo fiscale e ha introdotto la seguente riforma del mercato del lavoro: flessibilizzazione della forza lavoro nelle fasi congiunturali sfavorevoli delle imprese.

In pratica, tutte misure tipiche della Sinistra, tutte troppo sbilanciate verso le esigenze della povera gente.

Ed infatti quanto sopra va ad aggiungersi ai bellissimi risultati che Giolittihollande ha già conseguito per il suo popolo:

a – deflazione

 INFLAZIONE

b – riduzione della massa monetaria M3

 M3

Tutti risultati che, come abbiamo visto in Grecia, Portogallo e Spagna e come abbiamo iniziato a provare anche noi, aiutano tanto la gente che vive di stipendio (quando viene pagato) tutti i mesi.

Per quanto sopra, dDobbiamo prendere atto che con un’Europa impostata in questo modo:

  1. i risultati delle politiche economiche sono indubbiamente disastrosi qualunque sia il paese oggetto d’analisi;

  2. le elezioni possono tranquillamente essere soppresse, rappresentano solamente un costo che potrebbe essere eliminato!

  3. i vari Letta, Hollande e via dicendo, nella scala gerarchica alimentare si collocano tra il cetriolo e la melanzana, utili (forse) ma dei quali si può sicuramente fare a meno, almeno io!

Mi dispiace, ma questo è il mio pensiero e spero che sia tale anche per le moltitudini, poiché:

Pecchi due volte se concedi la tua stima a chi pecca!

(Publilio Siro)

Gustinicchi Maurizio

   Economia 5 Stelle

Post Scriptum: questo è Giano Bifronte

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immagine tratta dal seguente interessante articolo:

http://www.fano5stelle.it/pd-fanese-giano-bifronte/


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