Economia
Accelera la spesa dei fondi del PNRR
Giorgia Meloni, arrivata ieri a Bari con il ministro Fitto, per siglare con la Regione l’accordo su fondi di coesione (4,6 miliardi di euro in arrivo per la Puglia), ha mimato il gesto del pianto per salutare il suo ministro, in partenza lunedì per Bruxelles. Ma al di là dell’ironia del gesto, in cuor suo, la premier probabilmente è veramente assai dispiaciuta, per la perdita di quello che, ormai tutti considerano come la vera punta di diamante del governo. «Sono orgogliosissima del lavoro che ha fatto come ministro e di quello che farà ora e particolarmente deve essere orgogliosa la Puglia che oggi esprime il vicepresidente esecutivo dell’Europa intera” ha detto la premier a Bari.
Ed in effetti i risultati ottenuti da Fitto in questi due anni alla gestione degli affari europei e con la delega al PNRR, sono davvero importanti, come certificato anche dagli ultimi dati usciti ieri sulla spesa dei fondi nei primi dieci mesi dell’anno. La spesa per i progetti del PNRR, infatti, inizia a correre. E per fine anno toccherà quota 22 miliardi nel 2024 come indicato nelle previsioni di finanza pubblica. Rispetto all’ultimo dato di luglio, in cui il contatore della spesa 2024 si era fermato a meno di 10 miliardi di euro, in autunno i flussi finanziari tra soggetti titolari delle misure (ministeri), soggetti attuatori e imprese impegnate nei cantieri hanno iniziato a marciare più speditamente, visto che a fine ottobre il livello della spesa ha toccato quota 17 miliardi con la prospettiva di chiudere a 22. In totale la spesa complessiva, in corso di aggiornamento sulla piattaforma ReGiS, fa segnare quota 59 miliardi. I dati evidenziano una forte accelerazione nei secondi sei mesi dell’anno con un probabile raddoppio dei fondi spesi rispetto ai primi sei.
Insomma la soddisfazione di ottenere il pagamento della sesta rata, fa il paio ora con i dati sulla spesa degli stessi, che raccontano tutt’altra narrazione rispetto al fallimento dipinto dalle opposizioni. “Con l’incasso della sesta rata, previsto entro la fine del 2024 l’Italia si conferma la nazione che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva di 194,4 miliardi di euro”. ha affermato la premier Giorgia Meloni nella Cabina di regia sul PNRR. “Nel corso del 2024 sono stati raggiunti significativi risultati che hanno confermato il primato europeo dell’Italia nell’attuazione del Piano, per numero di obiettivi conseguiti, risorse complessive ricevute e richieste di pagamento approvate. In questi giorni, insieme alle Amministrazioni titolari, agli Enti e alle Istituzioni preposte, stiamo lavorando alacremente per la rendicontazione degli obiettivi della settima rata e per formalizzare la conseguente richiesta di pagamento entro la fine dell’anno”.
Come detto, con il via libera (arrivato il 26 novembre) da parte della Commissione Ue al pagamento della sesta rata, il governo incasserà entro fine anno ulteriori 8,7 miliardi che andranno ad aggiungersi ai 114 già incamerati, portando in totale il contatore delle risorse a 122,7 miliardi, pari al 63% delle risorse totali messe a disposizione dal Recovery. L’esecutivo di Bruxelles ha riconosciuto il raggiungimento da parte dell’Italia dei 39 obiettivi da centrare entro giugno. Ma ora ci si dovrà concentrare sui 67 obiettivi da portare a casa entro fine anno a cui sarà collegato il pagamento della settima rata pari a 18,2 miliardi. Ecco perché quando la Meloni dice che per sostituire Fitto ce ne vogliono tre, non si tratta di una battuta ma di una semplice constatazione dei fatti. Prova ne è la grande difficoltà che sta affrontando la premier nel trovare chi possa sostituire il neo vicepresidente esecutivo della commissione europea.
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