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9/11/2014: referendum non autorizzato per l’indipendenza catalana, guerra civile spagnola atto secondo?

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madrid invia esercito in catalognaNonostante la bocciatura del governo centrale di Madrid e della Corte Costituzionale Spagnola, il governo della Comunità Autonoma Catalana ha deciso di continuare lo stesso con il referendum indipendentista che si svolgerà domenica 9/11/2014 con il nome di plebiscito. Il governo spagnolo sembra non averla presa molto bene e stanno giungendo rinforzi alle forze dell’ordine già presenti e addirittura diversi utenti segnalano la massiccia attività militare verso la Catalogna con lo spostamento di mezzi corazzati, blindati, navi da guerra ed elicotteri. Domani, quindi, potrebbe essere un giorno decisivo per la storia della Catalogna, della Spagna e credo di tutta l’Europa. Quali scenari quindi si possono ipotizzare:
1) Governo spagnolo impedisce le consultazioni in base alla decisione della Corte Costituzionale e destituisce il governo locale. Tale scenario porterebbe sicuramente ad una reazione violenta della popolazione e non è esclusa una vera e propria guerriglia se non una guerra civile. Scenario improbabile.
2) Referendum si svolge tranquillamente, vince quasi certamente il sì, si svolgono manifestazioni a sostegno dell’indipendenza, ma Madrid non si smuove e dichiara nulla la consultazione. Il governo catalano si rivolgerà, quindi,  ad organismi internazionali per far valere i suoi diritti. Scenario probabile.
3) Idem come lo scenario due, ma con una deriva più violenta ed estrema della proteste. Intervento dell’esercito e rischio guerra civile. Scenario improbabile.
4) Il governo spagnolo dopo una grande vittoria del sì e dopo una grandissima manifestazione, cede e avvia le pratiche per l’indipendenza della Catalogna. Scenario impossibile.

A mio avviso, questi, in linea di massima, sono gli scenari che potrebbero succedere da domani. Il referendum della Catalogna rimane una situazione diversa da quella scozzese, perché in questo caso non si tratta di un’area economicamente secondaria come era la Scozia, ma del motore economico del paese. Secondo fattore, in Catalogna quasi sicuramente vincerà il sì e se il governo centrale ignorerà il risultato, la legittimità della democrazia e della monarchia spagnola scenderà ai minimi termini, una spaccatura storica che probabilmente potrà soltanto acuirsi. Se si vuole fare del complottismo, è curioso che la data scelta sia il 9/11 uguale al 9/11 dell’attentato alle torri ( nel mondo anglosassone si scrive prima il mese) inoltre 13 anni dopo il 2001. ( A proposito del numero 13 rimando ai miei articoli “complottisti”, Numero 13: curiose coincidenze o… e Il numero 13 colpisce ancora).

Detto questo, la situazione è molto grave e delicata e da domani potrebbero gradualmente oppure anche molto velocemente partire una serie di eventi che potrebbero portare alla disintegrazione dello stato spagnolo e alla fine della monarchia per non parlare dell’effetto domino su gli altri separatismi europei. Lega Nord e Indipendentisti Sardi hanno già mandato degli osservatori. Da valutare anche la posizione della Russia, che, in linea con il supporto al separatismo delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk potrebbe schierarsi con la Catalogna per favorire lo spaccamento dell’Europa.

Chi ci segue da un po’ di tempo, saprà già che questi separatismi europei potrebbero servire ai poteri forti eurocratici come movimento centrifugo per dissolvere gli stati nazionali e favorire nel medio-lungo termine l’affermazione definitiva del Superstato Europeo. E inoltre, anche una futura fine della Monarchia Spagnola sarebbe in linea con quanto scritto nell’articolo La lunga marcia dell’Eurocrazia dove tra gli obiettivi da raggiungere per creare il Superstato Europeo abbiamo previsto anche la graduale eliminazione delle monarchie europee, sempre più attaccate e delegittimate anche dai media di regime. Ma se la Catalogna da domani iniziasse seriamente il suo processo secessionistico, quali altre regioni spagnole potrebbero seguirla? Qui di seguito la mappa dei separatismi in Spagna:
Mappa Separatismi Spagna
Pensateci bene, una Spagna così spezzettata avrà ancora una margine di influenza in Europa? E sopratutto è probabile che se dovessero sorgere dei nuovi stati all’interno dell’Unione Europea, questi probabilmente non avranno il diritto di veto come lo hanno ora gli stati nazionali. Il governo spagnolo non può permettersi di perdere il suo motore economico, è molto probabile che farà di tutto, anche usare la forza per non perderlo. Se invece dovesse perderlo, la via della bancarotta sarebbe inevitabile e questa di conseguenza porterà ulteriore crisi e ulteriori secessioni come si vedono nella cartina di sopra. I media ci dicono che il PIL spagnolo è di nuovo in crescita, ma questo indicatore da solo significa poco, perché è necessario considerare non solo il conseguente PIL procapite ma anche l’eventuale peggioramento della disparità economica. Perché se il PIL cresce ma la disparità aumenta, come sta succedendo in Spagna o negli USA nazioni attualmente in “crescita”, questa crescita di conseguenza non serve alla maggioranza della popolazione ma solo ad una ristretta élite.

Da domani saranno da valutare anche gli altri secessionismi europei a partire dai paesi catalani francesi come il Linguadoca-Rossiglione. Concludiamo questo articolo dicendo che, probabilmente, queste secessioni fanno il gioco dei poteri forti eurocratici, ma, al tempo stesso, come europei evoluti non possiamo non apprezzare il vento di libertà che da domani spazzerà la Spagna e non possiamo che stare dalla parte del volere del popolo, ultima ed unica vera istituzione, contro qualsiasi costituzione, contro qualsiasi banda di giudici e contro qualsiasi governo cialtrone e corrotto. La Scozia, per paura di una parte dei suoi residenti, ancora non ha ottenuto la propria libertà, confido nel futuro; da domani, invece, la Catalogna può iniziare a combattere ed a sperare. E quindi mi unisco simbolicamente ai catalani con questa speranza: Catalogna libera!

by Fenrir

fonte: HESCATON.COM


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