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“Wilson Edwards”, ovvero il “Biologo svizzero” creato per diffondere disinformazione

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Come si crea una campagna di disinformazione tramite i social? Con un po’ più attenzione di quanto han fatto, nell’ultimo tentativo, i propagandisti del Partito Comunista Cinese che colti con le mani nel sacco, o nel post, anche perché han voluto rischiare troppo.

Il Cina, per deviare l’interesse del Covid-19 dal famoso laboratorio di Wuhan, è partita una campagna, fondata sul nulla, secondo cui il Covid-19 sarebbe partito dagli USA, e non parliamo del finanziamento di Fauci alle ricerche cinesi. Per farlo si sono inventati un po’ di cose, fra cui, per ultimo, un ricercatore svizzero, tal “Wilson Edwards”, che avrebbe convalidato le ipotesi dell’origine americano. Già il nome, che non è un “”Scherrer” o un “Rezzonico”, avrebbe dovuto far venire qualche dubbio, ma poi scegliere uno svizzero, un popolo piuttosto preciso, è stato un altro clamoroso errore. L’ambasciata svizzera a Pechino ha letto il riferimento ed ha risposto con il seguente Tweet:

Siamo alla ricerca di Wilson Edwards, presunto biologo , citato dalla stampa e dai social media in Cina negli ultimi giorni. Se esisti, vorremmo incontrarti! Ma è più probabile che si tratti di una fake news e chiediamo alla stampa cinese e ai netizen di rimuovere i post.

Cosa hanno fatto i minculpop comunisti: hanno creato un falso profilo Facebook di un biologo svizzero (tra l’altro superando la Grande Muraglia digitale, oppure operando dall’estero), quindi lo hanno utilizzato per postare la notizia della “Politicizzazione dell’OMS” da parte degli americani e del loro tentativo di nascondere le tracce. Wilson Edwads ha anche un account Twitter.

https://twitter.com/WilsonE84957402/status/1418972980353380361?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1418972980353380361%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fglobalvoices.org%2F2021%2F08%2F12%2Fchina-state-media-erases-references-to-fictitious-swiss-biologist%2F

Poi il post, proveniente dall’autorevole fonte svizzera, è stato preso e diffuso dalla stampa  e dai social media cinesi. Naturalmente nessuno in FB o Twitter, pieni di Fact Checker, si è accorto di nulla. Abbiamo dovuto aspettare i precisi dell’ambasciata svizzera a Pechino…

 


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