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Von Der Leyen si prepara alle sanzioni? Russia e commercianti già pronti ad aggirarle. Il muro del ridicolo è superato

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Oggi la presidente della Commissione Europea, e regina dei golfini stretti, Ursula Von Der Leyen, ha ufficialmente annunciato che l’Unione metterà al bando il petrolio russo e i suoi derivati. Una mossa “Dolorosa, ma che deve essere fatta”, anche se minimizzando gli impatti sulle economie e sui mercati.

Intanto l’India sta acquistando petrolio a prezzo scontato dalla Russia e le grandi società internazionali di commercio si stanno preparando ad aggirare il blocco, con l’aiuto di chi fa il proprio lavoro, cioè l’economia. Vitol Group, il più grande commerciante di petrolio indipendente al mondo, sta spedendo il primo carico in assoluto della miscela di greggio ESPO (cioè della Siberia orientale) della Russia negli Emirati Arabi Uniti (UAE), ha riferito Reuters mercoledì,

Martedì 3 maggio la petroliera Kriti Breeze ha caricato 740.000 barili di greggio ESPO russo nel porto di Kozmino, nell’Estremo Oriente russo, secondo i dati di Refinitiv, Vortexa e Kpler citati da Reuters.

Secondo i dati di posizionamento della petroliera MarineTraffic, la Kriti Breeze, battente bandiera della Liberia, è già partita da Kozmino ed è diretta al porto di Fujairah negli Emirati Arabi Uniti, con una data di arrivo prevista per il 25 maggio. La Russia di solito vende la sua miscela di greggio ESPO alle raffinerie dell’Asia settentrionale, ma questa volta la manda verso le raffinerie del Golfo, in un paese che conserva relazioni con lei.

Apparentemente il carico gode di un contratto “molto creativo e gli sconti FOB (cioè sul prezzo al carico) devono essere enormi perché funzioni“, ha  affermato. In questo modo il petrolio evita in Giappone e la Corea del Sud che hanno auto sanzionato la Russia in virtù della propria vicinanza a Washington.

Ovviamente  una vota negli Emirati a questo greggio potranno capitare due cose:

  • essere raffinato e quindi inviato, sotto forma di distillati  (Gasolio, benzina, kerosene) verso l’Europa, che ora importa proprio da quest’area;
  • essere mescolato con il petrolio degli Emirati, in percentuale inferiore al 50%, e quindi essere inviato alle raffinerie europee.

Ovviamente il maggior utile rimarrà negli Emirati oppure nelle mani di commercianti e raffinatori, e non crediamo che la UE possa permettersi di sanzionare gli Emirati… Vitol, che ha sede in Svizzera, ha promesso di non trattare più petrolio russo da fine anno, ma, intanto, si riempie le casse. Poi magari nascerà una nuova società, chiamiamola “Svitol”, magari con gli stessi soci, che tratterà tutti questi carichi.

Però i golfini stretti europei saranno soddisfatti…

 

 


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