Economia
Volkswagen: Investimenti Globali vs licenziamenti in Germania. L’auto NON ha futuro nella UE
Volkswagen licenzia e chiude in Germania e in Europa, ma sta investendo massicciamente, e anche in modo confuso, negli USA e in Cina. Vuol dire che non crede ci sia un futuro per l’auto in Europa, anche se non è detto che gli investimenti abbiano successo
Mentre Volkswagen sta programmando la chiusura di tre impianti in Germania, circa 30 mila licenziamenti, pesanti riduzioni delle remunerazioni, il colosso automobilistico tedesco sta paradossalmente investendo pesantemente all’estero, con strategie che rivelano una complessa trasformazione globale del proprio modello di business.
Alcuni investimenti non sono però molto razionalmente spiegabili, ma andiamo per gradi.
Investimenti Internazionali Miliardari
L’azienda ha recentemente annunciato investimenti significativi in tre mercati chiave: Stati Uniti, Cina e nel mondo delle startup elettriche e in settori che, paradossalmente, non stanno brillando. Questi movimenti strategici ammontano a oltre 5.7 miliardi di dollari, delineando una chiara volontà di espansione internazionale, ma con le idee un po’ strane circa i tempi e le modalità Di una cosa sono certo: sono contento di non essere un azionista VW. Comunque vediamo questi investimenti:
Rivian: 5 Miliardi di Dollari negli USA
Nell’ambito più eclatante, Volkswagen investirà fino a 5 miliardi di dollari in Rivian, il produttore statunitense di veicoli elettrici. Questo investimento si configura come una joint venture paritetica finalizzata a condividere architettura e software per veicoli elettrici.
L’accordo consentirà a Rivian di sviluppare modelli più economici come l’R2 SUV, previsto per il 2026, e i crossover R3. Per Volkswagen, significa accedere all’innovativa tecnologia della startup americana e consolidare la propria presenza nel mercato EV statunitense.
Rivian produce dei truck e dei grossi SUV elettrici. Macchine intelligenti, per carità, che peròl in questo momento non stanno particolarmente incontrando l’interesse del pubblico, come indica il caso F-150 della Ford e il rinvio di diversi progetti di grandi SUV elettrici in Ford e in Stellantis. Eppure VW investe 5 preziosi miliardi per salvare questa azienda, mentre chiude le proprie fabbriche di auto elettriche.
La cosa divertente, e che speiga anche a quale spreco di denaro striamo assistendo, Rivian nel 2021 valeva più di VW!
Scout: Nuova Fabbrica in Sud Carolina
Sempre negli Stati Uniti, Volkswagen sta rilanciando il marchio Scout, acquisito nel 2020 da Navistar. L’azienda ha già avviato la costruzione di un nuovo stabilimento da 650 ettari a Blythewood, in Sud Carolina, con l’obiettivo di produrre oltre 200.000 veicoli elettrici all’anno a partire dalla fine del 2026.
Questo progetto rappresenta non solo un investimento industriale, ma anche un omaggio alla storia automobilistica americana, riportando in vita un brand storico di fuoristrada prodotto originariamente tra il 1961 e il 1980. Tutto bello, peccato che il salvataggio avvenga quando vengono licenziati lavoratori tedeschi. Inoltre si tratta di un doppione rispetto a Rivian.
Xpeng: la partecipazione in Cina
In Cina, mercato cruciale che rappresenta il 40% delle vendite globali di Volkswagen, l’azienda ha acquistato una quota del 5% in Xpeng per 700 milioni di dollari. L’accordo prevede lo sviluppo congiunto di due nuovi modelli a marchio Volkswagen per il mercato cinese, con lancio previsto nel 2026.
Questa mossa arriva in un contesto di difficoltà: Volkswagen ha registrato un calo delle consegne del 14.5% in Cina nel primo trimestre, cercando quindi di riposizionarsi in un mercato estremamente competitivo. Comprare un 6% di una casa cinese in sviluppo, ma secondaria, quanto può essere una buona scelta.
Il Paradosso Tedesco
Contro questo sfondo di investimenti aggressivi all’estero, Volkswagen sta contemporaneamente programmando la chiusura di tre impianti in Germania. Questa strategia solleva interrogativi sulla politica industriale dell’azienda e sul futuro dell’occupazione nel suo mercato domestico.
L’investimento negli USA è particolarmente curioso: si investe in un concorrente in grave difficoltà, salvandolo, e nello stesso tempo si apre una fabbrica per produrre un’auto che sarà in diretta concorrenza con quella prodotta dal marchio che si è aiutato. Quindi VW crea un doppione, sprecando risorse finanziarie in due auto simili, il tutto in un settore dove gli altri player stanno rallentando la produzione perché non c’è mercato.
L’azienda investe miliardi, e non pochi, nel Nord America, acquista partecipazioni marginali in aziende cinesi, e non fa quasi nulla per difendere la propria posizioni in Europa e in Germania. Una politica che vienje anche a mostrare come il gruppo tedesco non abbia nessuna fiducia nella Germania e nell’Europa, oltre a mostrare una certa confusione strategica.
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