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ViViBanca lancia aumento di capitale da 15 milioni

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L’aumento di capitale rappresenta un atto di carattere straordinario che si realizza con la modifica del patrimonio netto o con la semplice imputazione di riserve o di fondi di bilancio.

L’aumento può aver luogo con l’emissione di nuovi titoli o con l’incremento del valore nominale delle vecchie azioni. I titoli devono essere offerti in opzione ai soci e in proporzione delle azioni/quote possedute, per consentire ai soci di mantenere inalterata la loro quota di partecipazione al capitale sociale.

Gli aumenti di capitale si distinguono in tre tipologie differenti: aumenti del capitale gratuito, a pagamento o aumenti del capitale in forma mista.

Negli ultimi anni si sente spesso parlare di un aumento di capitale delle banche e, di conseguenza, le banche hanno “ripulito” i loro bilanci portando a perdite alcuni prestiti non onorati nel tempo e hanno rinforzato il patrimonio.

ViviBanca: Aumento del capitale da 15 milioni. Ecco cosa significa

Il 28 settembre 2020, Il consiglio di Amministrazione ha esercitato la delega ad aumentare il Capitale Sociale di ViviBanca per un importo di 15 milioni di euro.

Attraverso una delibera assunta in forma notarile e in parziale esecuzione della delega con conferitagli ai sensi dell’art. 2443 del Codice Civile dall’assemblea straordinaria dei soci del 26 maggio 2020, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di aumentare il capitale sociale della Banca, a pagamento e in via scindibile, per l’importo massimo di 15 milioni di euro. Per scoprirne di più visita il sito Vivibanca.it.

Questo significa che le azioni rivenienti dall’aumento di capitale saranno prive di valore nominale e saranno offerte agli azionisti ai sensi dell’articolo 2441 comma 1 del Codice Civile. L’offerta è rivolta a tutti gli azionisti di ViViBanca senza limitazione o esclusione del diritto di opzione e il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni è pari ad 1 euro.

Aumento del capitale e diritto d’opzione

Il diritto di opzione si definisce come il diritto dei soci attuali della banca di essere preferiti ai terzi nella sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale a pagamento. Tale diritto mantiene inalterata la proporzione con cui ciascun socio partecipa al capitale e preserva il valore di mercato della partecipazione.

Dopo aver deliberato l’aumento di capitale, la società procede all’emissione di nuovi azioni e offerte in opzione ai soci, in maniera proporzionale ai titoli posseduti. L’azionista può decidere di sottoscrivere le nuove azioni esercitando il suo diritto di opzione o vendere quest’ultimo sul mercato.

La scelta di vendita del diritto di opzione dipende da considerazioni relative alle attese di redditività dell’investimento. Il valore di diritto di opzione si ottiene dalla differenza tra la quotazione delle vecchie azioni e il prezzo delle azioni dopo l’aumento di capitale.

Quest’ultimo si calcola nel seguente modo: QVA*NVA + CS*NNA \ (NVA + NNA), ovvero moltiplicando la quotazione delle vecchie azioni per il numero delle stesse, aggiungendo la somma del costo di sottoscrizione delle nuove azioni moltiplicate al numero delle stesse, diviso la somma del numero delle vecchie azioni e il numero delle nuove azioni.


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