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Viaggi Spaziali Europei: presentato Suzie, il progetto di shuttle destinato a fare la fine di Hermes. Ecco il perché

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Oggi il quotidiano tedesco Die Welt presenta con toni trionfalistici il progetto di capsula con equipaggio a bordo presentato da Ariane Space proprio ieri e che, almeno sul piano teorico, dovrebbe permettere alla UE di mandare l’uomo nello spazio.  Il concept, soprannominato Susie (Smart Upper Stage for Innovative Exploration), recentemente svelato a un Congresso spaziale internazionale (IAC) a Parigi, è essenzialmente una punta di razzo completamente nuova progettata per ospitare fino a cinque astronauti e/o merci. Il vettore dovrebbe essere l’Ariane 6 e eventualmente il suo successore. Ariane 6, che è in sviluppo e progettazione ormai da 10 anni che e che non volerà sino al 2023.

Susie dovrebbe portare sei astronauti e viene presentato all’avanguardia perché applica un concetto di recuperabilità che è utilizzato già da tempo dai vettori commerciali americani come Space X. La vera grande novità del progetto europeo è il fatto di non utilizzare paracaduti nel rientro, ma razzi di rallentamento. Una soluzione che, in realtà, era stata proposta anche da Space X per le proprie navicelle, ma che è stata rifiutata dalla NASA perché ritenuta troppo pericolosa. Invece un progetto nuovo come Susie la applica senza problemi. Lo stadio superiore della capsula riutilizzabile sarebbe lungo 12 metri, con un diametro di cinque metri e peserebbe 25 tonnellate. Notevole è la stiva relativamente grande di 40 metri cubi.

La gamma di usi per missioni con equipaggio o completamente automatizzate sarebbe molto varia. Si parla del rilascio di satelliti, della fornitura di stazioni spaziali di carburante o cibo o anche come taxi spaziale per lo scambio di equipaggi. Susie potrebbe anche essere utilizzata per raccogliere satelliti alla fine della loro vita e trasportare carichi utili di oltre sette tonnellate sulla Terra.

La rottura dei rapporti con la Russia ha lasciato ESA nelle mani dei vettori commerciali americani, come Space X o Boeing, e l'”Ambizione” sarebbe quella di superare questi progetti. Speccato che Space X si appresti a lanciare Spaceship lo stesso anno in cui verrà lanciato Ariane 6 e Spaceship è veramente qualcosa di innovativo, se non esploderà al lancio o al rientro: motori a ossigeno e metano liquido, 100 tonnellate o 100 passeggeri a bordo, sarà veramente la prima “Nave spaziale” per i trasporti di massa in grado di sostenere una grande base orbitante. Il vero passo verso la colonizzazione dello spazio.

Hermes

Susie appare la riedizione del progetto Hermes, iniziato negli anni 80  che fu concluso, senza nessun risultato nel 1993. Quando l’Europa era una comunità di stati nazionali indipendenti si è fatto questo progetto, che stava per diventare realtà, e quando si posero le basi dell’Unione questo progetto venne cancellato. L’austerità richiedeva i tagli che ci hanno portato alla sudditanza tecnologica attuale. Dopo Hermes venne Hopper, che non venne mai lanciato, e dopo Hopper partì il progetto Kliper, sviluppato con la Russia e quindi defunto. L’approccio allo spazio europeo è la faccia della UE: costosissimo (Siamo terzi, dopo USA e Cina, nella spesa spaziale), “Ambizioso” e assolutamente inconcludente. Alla fine si lanciano ora i soliti razzi vettori Vega di sviluppo Alenia Finmeccanica, ma finiranno anche quelli. Il resto sono progetti che divorano fondi pubblici ma non producono nulla di tangibile e generano pochissimo avanzamento scientifico. Alla fine ESA combina meno di quello che combinarono i singoli programmi spaziali, anche perché sembra un ibrido: non è un programma nazionale, come NASA, quello cinese o giapponese, non è una competizione fra progetti diversi come quello che avviene negli USA. I risultati si vedono.


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