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Venezuela, golpe o pretesto? Trenta arresti, voli bloccati e l’ombra delle sanzioni USA: cosa sta succedendo davvero

Il governo del Venezuela annuncia un golpe sventato e blocca i voli dalla Colombia. Ma dietro la propaganda si cela una dura repressione interna e la vera minaccia delle imminenti sanzioni petrolifere USA.

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Senza molto risalto sui media internazionali, il Venezuela ha sospeso i voli dalla vicina Colombia dopo che le autorità hanno arrestato più di 30 persone che avrebbero complottato per destabilizzare il Paese prima delle elezioni parlamentari di domenica.

Il ministro degli Interni venezuelano Diosdado Cabello ha annunciato lunedì alla televisione di Stato che il divieto di volo era “immediato” e sarebbe durato una settimana.

Gli arresti sono stati annunciati proprio mentre un gruppo di esperti indipendenti ha pubblicato un rapporto che documenta le gravi violazioni dei diritti umani commesse in Venezuela all’indomani delle elezioni presidenziali del 28 luglio 2024.

Cabello ha dichiarato che i piani antigovernativi prevedevano il posizionamento di esplosivi presso ambasciate, ospedali e stazioni di polizia in Venezuela. Le autorità hanno arrestato 21 venezuelani e 17 stranieri, alcuni dei quali con cittadinanza colombiana, messicana e ucraina. Cabello ha detto che i detenuti sono arrivati dalla Colombia, alcuni in aereo, altri via terra, ma erano partiti originariamente da altri Paesi, di cui non ha fatto il nome.

La colombiana Avianca era una delle compagnie che svolgevano voli fra Colombia e Venezuela

Cabello, senza fornire alcuna prova, ha detto che il gruppo comprendeva esperti di ordigni esplosivi, contrabbandieri di esseri umani e mercenari, e che stava lavorando con membri dell’opposizione politica del Venezuela.

Le elezioni per i governatori, i legislatori statali e i deputati dell’Assemblea nazionale pongono forti dubbi di correttezza  e legittimità di tutto il processo elettorale, soprattutto dopo quanto successo con le elezioni presidenziali dell’estate 2024.

Un rapporto di maggio dell’Organizzazione degli Stati Americani ha documentato un aumento delle violazioni dei diritti umani contro l’opposizione, compreso l’uso diffuso di sparizioni forzate come strumento di repressione.

Il rapporto afferma che la repressione elettorale in Venezuela ha raggiunto un punto di svolta critico e fornisce esempi come l’omicidio di manifestanti confermato dallo Stato, una scala senza precedenti di detenzioni arbitrarie accompagnate da segnalazioni di torture e violenze sessuali, nonché l’integrazione formale dei “Colectivos” – gruppi civili armati che funzionano come attori abilitati dallo Stato e che si impegnano in invasioni domestiche, pestaggi, arresti ed esecuzioni extragiudiziali.

Resta il fatto che questa vicenda e i relativi arresti pongono una serie di domande che rimane senza nessuna risposta. Chi avrebbe inviato dei mercenari per un ipotetico golpe in Venezuela? Se gli USA non lo hanno fatto sinora, perché dovrebbero farlo proprio adesso?

Inanto il Segretario di Stato Marco Rubio ha confermato che le licenze di esportazione date a Chevron per esportare il petrolio Venezuelano avranno termine il 27 maggio.  Gli USA applicano sanzioni secondarie a chi compra petrolio venezuelano, e questa è una minaccia ben peggiore di una trentina di ipotetici golpisti.


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