Attualità
VAROUFAKIS rivela il PIANO B e tutti i retroscena! Ascoltatelo dalls ua stessa voce, in una registrazione che NON DOVEVA TRAPELARE !
AGGIORNAMENTO: NEL BLOG DI YANIS VAROUFAKIS IL PROFESSOR GALBRAITH CONFERMA LA SUA PARTECIPAZIONE AL TEAM DEL PIANO B, COME ANTICIPATO DA ANTONIO RINALDI A FEBBRAIO.
“I spent five months from early February through early July in close association with the Greek Finance Minister, Yanis Varoufakis, and was part of the Working Group that did contingency planning for potential attempts to asphyxiate the Greek government, including aggressive moves to force the country out of the euro.”
“Ho passato cinque mesi dai primi di Febbraio ai primi di Luglio in stretto contatto con il ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, e sono stato parte del Gruppo di Lavoro che ha predisposto piani di emergenza contro i potenziali tentativi si asfissiare il governo greco, comprese mosse aggresive per spingere il paese fuori dall’Euro”.
Qui potete trovare la completa intervista a Yanis Varoufakis, dove potrete ascoltare direttamente i preparativi relativi al “Piano B”, predisposto per evitare la chiusura del sistema bancario greco.
Scusate se problemi tecnici ci impediscono di allegare direttamente la registrazione, ma cercheremo di fornirvi un estratto delle parti più importanti.
A) Yanis Vaorufakis ammette sin dall’inizio che la sua intenzione non era di uscire dall’euro: “Avevamo un mandato non per uscire dalla moneta, ma per trattare un accordo con la BCE e l’Eurogruppo che fosse sostenibili”, ma lui riteneva che per poter giungere a questo risultato doveva avere un mandato per perseguire questo risultato in modo “Così energetico e vigoroso che”, se non si fosse giunti ad un accordo, si sarebbe potuti anche uscire dalla moneta. Se ci pensiamo è logico: non c’è trattativa senza poter mettere qualcosa di pesante sul piatto della bilancia.
B) Il problema è che la preparazione di questo processo avrebbe significato un certo grado di dialogo con la popolazione e questo era molto difficile: “E’ come dover preparare la popolazione , l’elettorato, ad una svalutazione con diversi mesi di anticipo”. A questo punto la discussione con l’intervistato ruota a proposito di questo piano B , necessario anche a scopo di contrattazione: senza un piano B la minaccia di uscire dall’euro perde efficacia, fa notare l’intervistatore. A questo punto Varoufakis ammette che già prima delle elezione aveva ricevuto un mandato da Tsipras a predisporre un Piano B, tramite un piccolo team, segreto, messo a punto fra la fine di dicembre ed i primi di gennaio. Scenari Economici pubblicò un’esclusiva poco dopo, dando per primi la notizia !
C) Quali sono stati i problemi tecnici e politici che hanno impedito l’applicazione del piano B? Politicamente non è mai giunto l’ordine di implementazione finale, quello che avrebbe fatto passare dal team ristretto di poche persone, a far operare migliaia di persone. Tecnicamente invece vi furono problemi più scottanti, che spiegano molto bene l’incredibile situazione greca e che hanno spiegato il clima di “Cappa e spada” di cui ha parlato l’inglese Guardian. Bisognava predisporre un sistema di pagamento parallelo, che permettesse alla popolazione di continuare nella propria attività e facesse permanere un certo grado di fiducia nello stato. Il piano era questo: vi è il sito dell’Ufficio delle Imposte greco, a cui accedono i contribuenti greci tramite il loro numero di codice fiscale su cui i contribuenti accreditano, via web banking, delle cifre da utilizzare poi per il pagamento delle imposte sul reddito o sul valore aggiunto. Varoufakis ed team segreto avevano pensato di creare segretamente dei conti di riserva, collegati ai singoli numeri di codice fiscale. In questo modo sarebbe stato possibile effettuare dei pagamenti su questi conti “Correnti”, che poi sarebbero stati movimentabili tramite un PIN fornito a tutti i contribuenti. A questo punto il contribuente accreditato avrebbe potuto utilizzare questi soldi per pagamenti o trasferimenti al sistema bancario, oppure per pagare le tasse. Il sistema avrebbe potuto evolvere quindi in un sistema di pagamenti completo , anche tramite apps telefoniche, ed avrebbe fatto fronte alla chiusura del sistema bancario da parte della BCE. Il sistema sarebbe stato denominato in Euro, ma sarebbe potuto essere ridenominato in un istante in una nuova valuta.
D) Quali difficoltà ha dovuto incontrare il TEAM di Varoufakis? Il segretariato delle imposte, parte del ministero della Finanze greco era “COMPLETAMENTE E PROFONDAMENTE CONTROLLATO DALLA TROIKA”, “Come se l’ufficio delle entrate di Londra fosse controllato da Brussels”, dice chiaramente Varoufakis, che sta parlando ad una Inglese… Per fortuna il Segretariato alla gestione del sistema informatico era ancora sotto il controllo del Ministro delle Finanze, per cui Varoufakis diede ad un suo amico d’infanzia, su cui aveva cieca fiducia, l’incarico di predisporre questo sistema. Ad un certo punto questa persona chiama Varoufakis e gli dice : “Io controllo l’hardware, ma il software è sotto controllo da parte del Segretariato Generale alle Imposte, controllato dalla Troika”. Era chiaro che se avesse agito per via gerarchica, chiedendo le necessarie autorizzazioni, il Segretariato alle Imposte avrebbe avvertito la Troika. Allora in un incontro segreto a due, Varoufakis autorizzò, sotto completa segretezza, il responsabile al sistema informatico a d hackerare il suo computer, copiando i codici sorgente e riportandoli sui suoi computer, al fine di poter studiare il programma di pagamento . Un compito alla “Mission Impossible” perchè Varoufakis affermò che “Se qualcosa trapela, io negherò tutto”. In caso di ordine adeguato da parte di Tsipras, Varoufakis avrebbe inviato il suo responsabile al Segretariato alle Imposte, gli avrebbe fatto collegare il suo computer ed avrebbe dato implementazione al tutto. Questo indica chiaramente, e Varoufakis lo sottolinea, la situazione paradossale della Grecia, dove IL GOVERNO ED I POLITICI SONO STATI ESTROMESSI DAL LORO STESSO STATO. LO STATO GRECO E’, ATTUALMENTE, UN PROTETTORATO. Questo dovrebbero ben capirlo i politici italiani.
E) Quindi la discussione passa a vertere sul futuro, sul FMI , su Schaeble e sulle difficoltà di Tsakalotos, il nuovo ministro delle finanze greco. Lo ESM europeo finanzierà la Grecia solo se parteciperà anche il FMI, ma lo FMI ha già emesso analisi che dimostrano l’insostenibilità del debito. Partecipare quindi al finanziamento sarebbe una violazione allo statuto del FMI, per cui questo si sta opponendo alla partecipazione al terzo bail out “Scalciando e gridando”. Se il parlamento greco approverà tutte le misure di austerità scoppierà un conflitto fra i creditori: da un lato la Commissione Europea, la Merkel ed anche lo ESM che vogliono il bail aout, dall’altro il FMI e Schaeuble che vi si oppongono, anche se per motivi diversi. La mancanza di coordinamento fra i creditori, che si è vista in questi ultimi 5 mesi, esploderà all’ennesima potenza.
F) Si passa quindi a parlare della Francia, l’altro protagonista europeo. Varoufakis afferma che i francesi sono terrorizzati perchè se caleranno il proprio deficit secondo i desiderata di Berlino, il governo Hollande cadrà perchè non potrà supportare politicamente l’austerità richiesta da Berlino (e sottolinea “Berlino, non Bruxelles”). I francesi cercano di guadagnare tempo per ridurre il deficit entro i parametri di Maastrich. Però questo si scontra con i piani del dottor Schaeuble. Il ministro tedesco è cosciente, secondo Varoufakis, del fatto che l’Eurozona non è sostenibile in questo momento, e che è necessario un maggior coordinamento, am vuole raggiungere questo coordinamento non con la creazione di un’entità politico-democratica, federale, ma tramite la cessione del potere di budgettazione a Bruxelles. La Grecia, o meglio l’espulsione della Grecia, non è altro che lo strumento per terrorizzare la Francia e spingerla a cedere questa sovranità economica.
G) Cosa ne pensa della ECB e del suo ruolo politico. Varoufakis elogia Draghi perchè, sino all’ultimo, ha cercato di tenersi fuori dal gioco politico, ma la natura stessa della BCE è profondamente politica. La Banca centrale europea è, nello stesso tempo, un creditore dello stato greco, il prestatore di ultima istanza e il controllore delle attività fiscali greche. La BCE quindi viene ad avere una mescolanza di poteri economici e fiscali . Quindi la BCE avrebbe, su spinta europea, dovuto pressare e soffocare la Grecia sui crediti e , nello stesso tempo, mantenere le banche aperte. Un ruolo quasi divino e fortemente politico. La Grecia, sempre secondo Varoufakis, non si può salvare solo con i piccoli e temporanei prestiti ELA, ma se non entrerà nel Quantitative Easing dovrà, comunque , uscire dal’euro. Questo è un elemento esseziale e scandaloso, che mostra la forte politicizzazione della BCE: perchè non si è ammessa subito la Grecia al QE ? Per creare il famoso “Esempio per Parigi”? Su questo tema l’ex ministro termina affermando che il programma tedesco per cui prima si implementano le “Riforme” e poi si può discutere del debito è profondamente sbagliato e non porterà a nulla.
F) Si termina parlando del futuro politico di Varoufakis e dei suoi rapporti con Tsipras. Il Nostro afferma su questo punto che i rapporti sono rimasti umanamente buoni, nonostante il dolore legato ai suoi voti negativi all’accordo di Bruxelles, che secondo lui schiaccerà definitivamente un settore privato già stremato. Per quanto riguarda il suo futuro , lui afferma che rimarrà deputato, ma che ama le retrovie che gli permettono di leggere, studiare e di parlare in modo chiaro .
L’intervista si chiude con un’affermazione un po’ stupefacente dell’intervistatore, cioè che l’intervista è stata condotta sotto la “Chatham house rule” e non avrebbe dovuto essere diffusa... Ormai si trova ovunque online..
Cosa ne dite cari lettori ? Traetene le vostre conclusioni.
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