Economia
USA-Venezuela: Rubio accusa Maduro di “narco-terrorismo”. Qual è la vera strategia americana?
Mentre il Segretario di Stato Rubio definisce il Venezuela un “narco-stato”, la Casa Bianca di Trump prosegue una doppia politica. Analisi di una strategia fra sanzioni e diplomazia segreta.

Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che il governo venezuelano è “illegittimo” in una dichiarazione scritta su X.
“Maduro NON è il presidente del Venezuela e il suo regime NON è il governo legittimo”, ha scritto Rubio su X. “Maduro è il capo del Cartel de Los Soles, un’organizzazione narco-terroristica che ha preso possesso di un Paese. Ed è sotto accusa per aver introdotto droga negli Stati Uniti”.
Questo riporta alla mente i giorni in cui si cercava di costringere il mondo a riconoscere Juan Guaidó come vero presidente, salvo poi lasciar cadere il cosiddetto presidente nell’oblio.
Maduro is NOT the President of Venezuela and his regime is NOT the legitimate government. Maduro is the head of the Cartel de Los Soles, a narco-terror organization which has taken possession of a country. And he is under indictment for pushing drugs into the United States.
— Secretary Marco Rubio (@SecRubio) July 27, 2025
La Casa Bianca di Biden aveva insistito che Edmundo González era il presidente legittimo, dopo che il Carter Center, finanziato dal Dipartimento di Stato americano, aveva prodotto un’analisi che indicava come i brogli avessero falsato le elezioni del Luglio 2024.
A febbraio, la nuova amministrazione Trump ha chiarito le sue intenzioni nei confronti di Caracas quando il segretario Rubio ha ordinato il sequestro di un aereo di proprietà del governo venezuelano, che era stato trattenuto nella Repubblica Dominicana. Quella dell’atteggiamento della Segreteria di Stato verso il Venezuela sembra essere una delle poche costanti fra l’amministrazione Biden e quella Trump.
Solo pochi giorni fa, venerdì, il Dipartimento del Tesoro ha designato il Cartel de los Soles venezuelano – noto in inglese come Cartello dei Soli – come entità terroristica globale appositamente designata (SDGT), accusando il presidente Maduro e alti membri del suo regime di guidare il gruppo (citato nell’ultimo tweet di Rubio) e di sostenere importanti cartelli della droga le cui attività minacciano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
La designazione, emessa dall’Ufficio del Tesoro per il controllo dei beni stranieri (OFAC) il 25 luglio in base alle autorità antiterrorismo, blocca tutte le proprietà e gli interessi del gruppo all’interno della giurisdizione degli Stati Uniti e vieta in generale agli americani di intrattenere rapporti commerciali con esso.
Durante il primo mandato di Trump, gli Stati Uniti sembravano perseguire un percorso completo di cambio di regime e, a un certo punto, era stata presa in considerazione l’opzione di un blocco navale del Paese per impedire qualsiasi esportazione di petrolio, ma tale opzione non è mai stata pienamente attuata in quanto avrebbe costituito un atto di guerra. I funzionari di Trump hanno recentemente tentato una diplomazia dietro le quinte con Maduro, ironia della sorte, e sono persino riusciti a far uscire di prigione alcuni cittadini americani, concedendo una licenza d’esportazione petrolifera limitata all’americana Chevron.
Quella di Rubio e della seconda presidenza Trump sembra un gioco del gatto con il topo. Sicuramente, dietro le quinte, ci sono contatti fra il governo Maduro e gli USA, se non non si sarebbe realizzato lo scambio di prigioneri. Nello stesso tempo Rubio, anche per motivazioni interne agli USA, non può mostrarsi debole. Probabilmente viene trattata una via di fuga per i mebri del governo venezuelano, ma questa offerta sarà sufficientemente attraente? O siamo di fronte all’ennesimo flop degli USA nella sua politica Sud Americana?
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