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USA: ormai la chiusura dello Stato federale sembra inevitabile

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Il futuro prossimo dei dipendenti federali USA è incerto in questo momento, o meglio è quasi certo che andranno il “Furlough”, cioè in ferie non retribuite. Un colpo duro, ma a questo punto molto probabilmente non rinviabile. Il tetto del debito è stato raggiunto, il governo non può più indebitarsi e quindi si chiude ogni spesa che non sia necessaria.

31 mila miliardi di Dollari di debito pubblico USA

Ormai una cosa è chiara: i legislatori stanno correndo verso uno shutdown, la chiusura dei servizi del governo federale, e sta diventando sempre più difficile vedere una potenziale via d’uscita. 

Ecco una guida aggiornata ad alcuni scenari che potrebbero evitare uno shutdown domenica, e cosa impedisce il disinnescarsi della crisi.

  • Il Senato blocca la Camera. La prima parte di questo piano è abbastanza semplice: il Senato ha già votato proceduralmente in modo schiacciante per approvare una risoluzione che rinvia la chiusura di 45 giorni per proseguire nelle trattative. La Camera potrebbe prendere questo stopgap e convertirlo in legge con un voto bipartisan altrettanto schiacciante, evitando uno shutdown. Facile, no?
  • Perché questa soluzione non viene applicata: prima di tutto, non c’è tempo. Poiché non c’è il consenso unanime per accelerare la tabella di marcia in Senato la risoluzione potrebbe passare al massimo domenica, dopo che lo shutdown è già iniziato. Per quanto riguarda la Camera, il presidente Kevin McCarthy ha promesso all’ala destra della sua conferenza che non presenterà una proposta di risoluzione in aula.
  • La Camera blocca il Senato. Nello scenario opposto, la Camera  potrebbe far passare  per prima una rsoluzione dei repubblicani che rinvia di 30 giorni le discussioni. Piuttosto che rischiare di essere visti come responsabili di uno shutdown, i democratici del Senato capitoleranno e accetteranno di accelerare il rinvio a ottobre.
  • Perché questa soluzione non viene seguita: Da dove cominciare? McCarthy ha trovato finora impossibile unire il gruppo repubblicano dietro una risoluzione, e il suo ultimo piano – quello di presentare uno stopgap conservatore domani – è in serio pericolo dopo che la House Freedom Caucus, la parte più conservatriche ha minacciato oggi di votare contro di esso in assenza di un piano di stanziamenti più ampio. Il Senato, nel frattempo, non sta mostrando alcun segno di voler accettare qualsiasi soluzione proposta dalla Camera. Uno stallo.
  • I moderati repubblicani della Camera si possono ribellare? Ci potrebbe essere un accordo fra democratici e repubblicani moderati per una risoluzione di rinvio sotto forma di rifiuto della risolzuione dei repubblicani. Ciò aggirerebbe la riluttanza di McCarthy a mettere in aula un stopgap bipartisan.
  • Perché non sta accadendo: Non c’è abbastanza pressione in questo momento per costringere i moderati, anche quelli nei distretti più difficili, a rompere i ranghi e a ribellarsi a McCarthy. Senza una forte pressione non si fanno questi accordi, e la pressione va in direzione opposta.

Un accordo bipartisan in Senato da mandare alla camera, con una nuova mediazione, è impossibile , o almeno poco probabile, proprio perché orami non ci sono i tempi per ripartire in una discussione da zero.

A questo punto si va verso lo shutdown, la chiusura dello stato federale e di tutti i servizi non essenziali. Chi non è un lavoratore essenziale verrà messo in aspettativa non retribuita. Chiuderanno parchi e scuole, non chiuderà l’esercito e verranno, ironicamente, mandati comunque gli aiuti in Ucraina. Il Tesoro rispermierà l’impossibile pur di onorare il debito, che è una spesa essenziale, ma probabilmeente anche questa attività verrà messa a rischio. Per gli altri si rischiano settimane di disoccupazione non retribuita, e saranno danni duri per tutta l’economai a stelle e strisce.


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