Analisi e studi
USA: inflazione in rialzo…. e l’Euro di svaluta. Come mai?
Negli USA l’inflazione viene a segnalare un rialzo, ma questo viene accompagnato da un indebolimento dell’Euro. Come mai ?
Semplice, tutto dipende dalle banche centrali…
Iniziamo a vedere la situazione negli Stati Uniti: il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è accelerato per il secondo mese consecutivo al 3,7% in agosto dal 3,2% di luglio, al di sopra delle previsioni di mercato del 3,6%. I prezzi del petrolio sono aumentati nei due mesi precedenti, il che, insieme agli effetti base dello scorso anno, ha spinto l’inflazione più in alto.
Nel luglio 2023, il costo dell’energia è sceso del 3,6%, molto meno del calo del 12,5% di luglio, con i prezzi in calo a un ritmo minore per l’olio combustibile (-14,8% contro -26,5%) e la benzina (-3,3% contro -19,9%) .
Anche il costo dei servizi di trasporto (10,3% vs 9%) è aumentato maggiormente. D’altro canto, l’inflazione ha rallentato per i prezzi dell’elettricità (2,1% contro 3%), dei prodotti alimentari (4,3% contro 4,9%), degli alloggi (7,3% contro 7,7%), dei veicoli nuovi (2,9% contro 3,5%) e dell’abbigliamento (3,1% contro il 3,2%).
Inoltre, diminuzioni più sensibili si sono registrate nei costi per il servizio gas (-16,5% vs -13,7%), i servizi medici (-2,1% vs -1,5%) e le auto e i camion usati (-6,6% vs -5,6%). Tuttavia, il tasso di inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è rallentato per il quinto mese al 4,3%, in linea con le aspettative del mercato.
Ecco il relativo grafico dell’inflazione:
Ora l’inflazione core, che è calata. Quindi la dinamica salraiale sta rallentando, nonostante i dati (sempre revisionati ex post…) dell’occupazione sembrino positivi. Però se gli stipendi calano vuol dire che il ralllentamento economico sta iniziando a farsi sentire sull’occupazione
A questo punto, con l’inflazione che cresce, anche se a livelli molto inferiori rispetto a 18 mesi fa, comunque rimane molto più probabile un intervento sui tassi della FED.
La BCE invece sta pensandoci: l’inflazione non cala neanche nella UE, ma qui le dinamiche sono esterne e l’opposizione politica aad ulteriori aumenti da parte di Francia, Italia e Spagna, sta diventando sempre più accesa. Quindi è più probabile un ulteriore rialzo dei tassi della FED rispetto alla BCE, ed ecco che allora l’Euro si indebolisce sul dollaro, come mostrato dal seguente grafico
Non è assolutamente impossibile che questo trend verso la svalutazione prosegua, anche perché comunque l’economia europea è sempre più debole a livello globale, il suo peso sul commercio cala, e quindi viene a ridursi anche la sua fforza relativa nei confronti sia del dollaro, sia delle altre monete.
L’Europa è più malata degli USA e l’Euro ne è il termometro.
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