USA: inflazione in aumento. Sta aspettando Trump

Negli USA c’è un po’ di inflazione persistente, che, evidentemente, sta aspettando di sapere quello che farà il futuro presidente Trump.

Il tasso d’inflazione annuale negli Stati Uniti è salito per il 2° mese consecutivo al 2,7% nel novembre 2024 dal 2,6% di ottobre, in linea con le aspettative.

L’aumento è in parte influenzato dai bassi effetti base dello scorso anno. I costi energetici sono diminuiti meno (-3,2% rispetto al -4,9% di ottobre), soprattutto a causa della benzina (-8,1% rispetto al -12,2%) e dell’olio combustibile (-19,5% rispetto al -20,8%), mentre i prezzi del gas naturale sono aumentati dell’1,8%, rispetto al 2%.

Inoltre, l’inflazione ha accelerato per gli alimenti (2,4% vs 2,1%) e i prezzi sono scesi molto meno per i nuovi veicoli (-0,7% vs -1,3%).

D’altra parte, l’inflazione è rallentata per gli alloggi (4,7% vs 4,9%) e i trasporti (7,1% vs 8,2%) e i prezzi hanno continuato a diminuire per le auto e i camion usati (-3,4%, lo stesso di ottobre). Su base mensile, l’IPC è aumentato dello 0,3%, il dato più alto da aprile, leggermente superiore allo 0,2% di ottobre e in linea con le previsioni. L’indice per gli alloggi è aumentato dello 0,3%, rappresentando quasi il 40% dell’aumento.

Ecco il relativo grafico:

L’IPC core è aumentato del 3,3% su base annua e dello 0,3% su base mensile, come in ottobre e in linea con le previsioni.

Vedremo ora cosa farà la Federal Reserve, mi sa che, tranne che non vi sia un certo stimolo da parte di Trump, sarà molto più parca nell’effettuare dei tagli nei tassi. Ma il neopresidente ha promesso un grosso risveglio economico, quindi il passaggio intermedio per ottenere un taglio dei tassi sarà quello di ottenere inflazione sotto controllo.