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Unicredit si comprerà Commerzbank? Una banca ex italiana, sempre più tedesca

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Il 14 maggio Reuters ha pubblicato la notizia secondo la quale Unicredit aveva ingaggiato l’economista tedesco Jorg Asmussen, ex membro del governo tedesco e del board BCE, per seguire in qualità di advisor la conclusione di una possibile offerta su Commerzbank, dopo la fallita fusione con Deutsche Bank. La notizia è tutt’altro che non credibile in quanto il gruppo italiano ha già effettuato altre operazioni importanti di ampliamento in Germania, con l’acquisizione di Hypo, e Dresden.

La notizia ha causato un certo movimento, tanto da richiedere un comunicato ufficiale di diniego da parte di Unicredit:

At the request of the Italian market Autorithies, further to an article published by Reuters today 14 May 2019, and the ensuing media speculations, UniCredit would like to clarify that no banking mandate has been signed related to any potential rumoured market operation. UniCredit would like to reiterate it is fully focused on the successful conclusion of its Transform 2019 plan, based on organic assumptions, which is well on track to achieve all stated objectives, as confirmed at the Group’s Q1 2019 results on 9 May 2019. As previously announced, in addition to the four financial measures unveiled on 7 May 2019, the Group will present its new business strategy at an investor day to be held in London on 3 December 2019.

“Su richiesta delle Autorità del mercato italiano, a seguito di un articolo pubblicato da Reuters oggi 114 maggio 2019 e delle successive speculazioni dei media,Unicredit vorrebbe chiarire che nessun mandato bancario è stato firmato in relazione ad alcune potenziali operazioni di mercato. Unicredit riafferma di essere completamente focalizzata su una conclusione di successo della proprio piano Transform 2019, basato su assunzioni organiche che sta già per raggiungere gli obiettivi predeterminati, come confermato dai risultati del gruppo nel primo trimestre 2019. Come precedentemente annunciato oltre alle nostre misure finanziarie annunciate il 7 maggio 2019 il gruppo presenterà la propria strategia ad un Investor day in Londra il prossimo 3 dicembre.”

Insomma una mezza negazione perchè nessuno ha mai parlato di un mandato bancario, al massimo di una richiesta di consulenza. Nello stesso tempo il problema è soprattutto per CoBa, perchè la capitalizzazione di mercato di Unicredit è pari a 24 milioni, mentre quella di CoBa è inferiore ai 10. Uno scambio azionario metterebbe la banca tedesca nelle mani di quella italiana, difficilemtne potrebbe tutelare la propria autonomia gestionale ed il proprio management di vertice  riducendola  ad una sorta di Cash Cow. Certo per i sindacati tedeschi, che hanno un peso predominante nel consiglio di sorveglianza della banca sarebbe un impatto meno negativo rispetto alla fusione con Deutsche Bank perchè la presenza di Unicredit oltralpe è minore rispetto a DB e ci sarebbero meno doppioni. Unicredit deve però valutare bene la qualità di CommerzBank, visto il percorso di ristrutturazione precedente.

Salvini ha affermato che sarebbe orgoglioso se Unicredit acquistasse CoBa, ma questo renderebbe il gruppo ancora meno italiano. Ci si potrebbe anche accordare: la banca è italiana se fa utili, e tedesca se deve ricevere degli aiuti di stato !!

 


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