Attualità
UN’ALTRA OVERDOSE PER OPPIOIDI, ma questa volta aziendale. Il caso Purdue
Un’altra vittima degli oppioidi negli USA, ma questa volta aziendale. La Purdue Pharma che sviluppo e l’Oxycotin, un potente analgesico a base oppioide poi diffuso con con la complicità di numerosi medici e ritenuto attualmente colpevole di 130 overdose al giorno, ha presentato domanda di Bancarotta, sotto la protezione dell’articolo 11 della legge fallimentare USA; diventando quindi il caso di morte per overdose di un’azienda farmaceutica.
Tutti gli stati USA, con l’esclusione di Nebraska e Michigan, con l’aggiunta di numerose contee, città e riserve indiane avevano fatto causa contro la società per i danni portati dal Oxicotyn e da altri oppiacei, ritenuti responsabili di 217 mila morti di overdose dal 1997 al 2017. La società aveva risposto con un’offerta di transazione che però era stata rifiutata da una ventina di stati. A questo punto la compagine sociale ha perso la speranza in un’uscita “Dolce” dalla propria situazione, magari concordando un piano di ristrutturazione, e non ha avuto altra strada che chiedere la bancarotta. Nel frattempo il Procuratore dello Stato di New York ha iniziato ad indagare su una serie di transazioni finanziarie fra la Purdue Pharma ed alcune banche svizzere che farebbero pensare alla creazione di un “Tesoretto” per la famiglia Sickler, i proprietari della Purdue, che mai si sono pentiti delle tecniche di marketing aggressive utilizzate per lanciare i farmaci e viste alla base della diffusione delle overdose.
La proposta della Purdue prevedeva la cessione ai creditori della società più un compenso per 3 miliardi di dollari in sette anni e la vendita della controllata inglese Mundipharma. Il valore era stato calcolato dalla società in 10 miliardi, ma il valore è stato ritenuto risibile dai ricorrenti.
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