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Una crepa sul Corrierone. Crepa l’Unione?

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Sul Corriere della Sera, l’invito (in prima pagina) dell’editorialista di punta (“I sovranisti accettino l’Europa”) è più che un invito: è una crepa. Una crepa nel “muro di Berlino” della mitologia europeista: una crepa in una ideologia artefatta, anti-popolare, anti-democratica, anti-costituzionale
Se il massimo organo dell’establishment italiano sente la necessità, e l’urgenza, di convertire i “barbari sovranisti” allora il sovranismo (vero) ha più di una speranza. Vuol dire che viene percepito come un avversario molto più serio, e molto più pericoloso, di quanto la stessa galassia sovranista non creda.
E ciò a dispetto del pessimismo degli stessi sovranisti. Soprattutto di quelli sedicenti tali secondo cui – con il centro-destra al governo – l’Italia si batterà per una “diversa” idea dell’Unione europea. Pessima rima. E pessima idea.
Quell’editoriale del Corriere è un segno dei tempi. Da non sottovalutare. Per tutti coloro che non vogliono semplicemente “cambiare” l’Unione, ma la vogliono rottamare per ridare la libertà a quei popoli cui la libertà è stata tolta.
Nessuno credeva che l’Unione Sovietica sarebbe implosa. Nessuno pensava che il muro di Berlino venisse giù. E invece è accaduta l’una cosa, e anche l’altra. Ed entrambi i crolli sono cominciati da una piccola crepa. Dall’invito dell’intellighentia ai dissidenti affinchè la smettessero di credere nell’impossibile. Che poi si è fatto possibile ed è accaduto davvero.
Buon anno e in bocca al lupo a chi continua a crederci. Creperà il lupo.
Francesco Carraro

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