Esteri
Un nuovo scandalo colpisce il Psoe in Spagna, Sanchez sempre piu in bilico

Un nuovo scandalo questa volto a sfondo sessuale sta deflagrando all’interno del partito del premier Pedro Sanchez in Spagna. Le accuse di “comportamento inappropriato” mosse da diverse donne a Paco Salazar, la persona che Pedro Sánchez aveva nominato responsabile ombra del PSOE, hanno portato alle sue dimissioni dall’incarico prima dell’inizio della riunione del Comitato Federale del partito, che si terrà questo fine settimana, dove avrebbe dovuto essere confermato. Salazar lascia volontariamente l’incarico di Segretario di Analisi e Azione Elettorale presso la Segreteria Organizzativa del PSOE e ha anche chiesto di essere rimosso temporaneamente dalle sue responsabilità di Coordinatore Istituzionale della Presidenza del Governo, che ricopriva anche, secondo fonti governative. Un colpo durissimo dopo le accuse di corruzione che hanno colpito il numero 3 del partito Santos Cerdan, accusato di aver preso una tangente da 600.000 euro, e costretto dallo stesso premier a dimettersi da ogni incarico tre settimane fa.
Salazar, uomo forte di Sánchez e nominato alla Segreteria Organizzativa per “controllare” il successore di Santos Cerdán e impedirle di accumulare tutto il potere nel partito con questa decentralizzazione a quattro persone, si è dimesso a causa di accuse di molestie e “linguaggio inappropriato” da parte dei suoi stessi colleghi e subordinati del PSOE. La cosa appare ancora piu grave considerando quanto tenga alla parità di genere il premier Sanchez, che ha formato un esecutivo dove proprio le donne sono n maggioranza. Il problema poi è che Salazar è anche un elemento chiave del Gabinetto del Primo Ministro a Moncloa e, come ha fatto notare al giornale spagnolo El Confidencial una fonte critica del PSOE, “Come si può giustificare che un uomo che si è dimesso a causa di tali accuse possa rimanere al suo posto di Gabinetto? Un comportamento indegno del partito”, insiste, “non può essere accettabile nei corridoi di Moncloa”.
Dopo le pubbliche scuse davanti al paese per lo scandalo di corruzione, Sanchez è comparso questa volta davanti ai maggiorenti del partito, che sembrano sempre piu desiderosi di liberarsi di lui, affermando che “Mi presento davanti a voi, ovviamente con il cuore pesante, ma anche con la mia determinazione intatta e la stessa voglia di affrontare le avversità e superarle di nuovo. Perché se qualcuno avesse ancora dubbi, lo ripeto: continueremo ad andare avanti, non ci tireremo indietro da questa sfida”, ha dichiarato Sánchez, aggiungendo: “Prenderemo in mano la situazione, come abbiamo sempre fatto. E sconfiggeremo la corruzione, sia all’interno che all’esterno della nostra organizzazione”.
Questa volta, Sánchez ha voluto sottolineare la sua diretta responsabilità nella nomina di alti funzionari del partito attualmente sotto accusa o addirittura in carcere. “Voglio scusarmi perché ho sbagliato a riporre la mia fiducia in persone che non la meritavano. Il tradimento che ho subito è doloroso sia dal punto di vista politico che personale. Dopotutto, ero io quello che si fidava di loro e non sapevo come capire cosa ci fosse dietro”.
Ma dopo questa autocritica, ha respinto fermamente l’idea che tutti in politica siano uguali. “Non siamo come gli altri, né come i corrotti che hanno macchiato il nostro acronimo. Nessuno cerchi di renderci uguali nell’indecenza. Questo partito è composto da persone laboriose, oneste e umili che non metterebbero mai mano alla cassa”, ha affermato. Una giustificazione che sembra non aver convinto proprio il suo stesso partito, che chiede a gran voce una verifica interna per capire se effettivamente è possibile proseguire una esperienza di governo che pare davvero arrivata al capolinea. Il presidente della Castilla La Mancha Emiliano Garcia Page, segretario del Psoe della regione, rivolto al premier ha detto ” Ti chiedo di considerare la possibilità di chiedere il voto di fiducia che riconosciamo di non avere in Parlamento, e non so se lo vinceremmo, ma in caso contrario, non perdete di vista l’opzione di indire elezioni”. Queste le parole inequivocabili del presidente della Regione, considerato un pezzo da novanta del partito, durante il suo intervento alla riunione del Comitato Federale del partito, che si sta svolgendo a porte chiuse presso la sede del Partito Socialista in Calle Ferraz a Madrid.
Le opposizioni, con i popolari in testa, riuniti proprio in questi giorni in un congresso che dovrebbe rinnovare la fiducia la segretario Albert Nunez Feijoo, chiedono a gran voce elezioni anticipate, che stando ai sondaggi vincerebbero con un largo distacco rispetto al Psoe di Sanchez, che consapevole di ciò cerca di resistere fino all’ultimo. Il segretario dei popolari si appella ai centristi riformisti del ex premier Maria Aznar per puntare all’obiettivo dei 10 milioni di voti, che eviterebbe la necessità di dover trovare alleanze in parlamento per ottenere la fiducia.
“L’obiettivo”, ha spiegato Feijóo, “è essere un partito da 10 milioni di elettori”. Cioè, quasi 2 milioni in più rispetto agli 8,16 milioni di voti ottenuti nel 2023. E vuole raggiungere questo obiettivo “da una posizione centrale”, per “raggiungere più cittadini senza abbandonare l’ideologia”. Insomma per il premier Sanchez la situazione si fa sempre piu e nemmeno piu i suoi fedelissimi ( almeno quei pochi ancora non finiti nel mirino della magistratura) osano sperare che la legislatura possa arrivare alla sua naturale scadenza.
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