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Ucraina: che armi stanno mandando ora i paesi occidentali a Kiev?

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La guerra di posizione si sta tramutando in una guerra di attrito, dove il consumo di mezzi delle due parti è l’elemento essenziale. Con una parte del paese, quella più industrializzata, sotto occupazione, Kiev, che ha comunque una tradizione di industria pesante, si è rivolta all’estero per ottenere le armi pensanti necessarie al confronto. Che cosa ha ottenuto e cosa otterrà a breve?

  • Carri Armati: l’Ucraina ha chiesto blindati, e la preferenza va ai mezzi di origine sovietica, sia perché più facilmente integrabili, sia perché solo gli USA potrebbero fornire in tempi rapidi questo tipo di mezzi complessi, e sicuramente Washington non vuole vedere Abrahams in quel settore. Leopard II sono lenti da produrre e costosi, la Francia non ha intenzione di inviare Leclerc, l’Italia non ha soldi per produrre Ariete. Quindi solo roba ex sovietica. La Slovacchia ha già inviato sette carri T-72 e si è impegnata a riparare quelli danneggiati in guerra. Obiettivo grosso è però Cipro che dispone di relativamente moderni T-80u comprati negli anni 90 e 2000, ben una sessantina di carri che, con le sanzioni, non potranno ricevere manutenzione. Gli USA stanno facendo pressione perché Cipro li dia all’Ucraina, evidentemente in cambio di altri mezzi corazzati.
  • Mezzi Blindati. qui l’Ucraina sta facendo una vera collezione di mezzi. Dai 50 BTR-1 ex DDR che però devono essere risistemati in Repubblica Ceca, ai 20 Bushmaster australiani già ricevuti da Canberra, ai BTR-3 richiesti a Cipro, ai 120  Mastiff promessi dal Regno Unito.  In questo campo però sono stati catturati anche numerosi mezzi direttamente ai russi. La Germania NON fornirà altri mezzi blindati, semplicemente perché non li ha, ma ha invitato l’Ucraina a fare ordini direttamente all’industria tedesca, soprattutto di mezzi Marder. Comunque complimenti a Berlino che riesce sempre a fare degli affari.
  • Difesa Anti aerea. In cambio dei Patriot, per ora ridislocati , ma poi ceduti, la Slovacchia ha inviato una batteria di S300 con 16 lanciatori. Anche Cipro ha missili simili e sta ricevendo inviti a inviarli. Inoltre sono stati inviati altri Stinger americani e StarStriker inglesi, questi ultimi missili spalleggiabili. In questo campo la fornitura è complessa perché non si possono mandare armi sofisticate NATO che richiederebbero lunghi periodi di addestramento.
  • Missili antinave. Una settimana fa Boris Johnson ha promesso di inviare missili antinave Harpoon per la difesa di Odessa. Pare che siano perfino già in dispiegamento nei pressi della città marittima.
  • Artiglieria pesante. L’Ucraina ha chiesto dei pezzi occidentali, da 155 mm, oltre ai 152 ex sovietici forniti dai paesi baltici. La Germania ha suggerito di piazzare un ordine per i propri semoventi PzH 2000.
  • Droni. In questo campo c’è una certa varietà, dai turchi Baykar Bayraktar TB2, ai Puma e Switchblade americani, ai loro equivalenti britannici. Per quanto riguarda gli Switchblade, che sono piccoli droni “Suicidi”, perché possono essere dotati di una testata simile a quella dei missili anticarro Javelin, con una portate che, a seconda del modello, può variare dai 10 ai 40 km. Sono stati forniti 100 complessi Switchblade ciascuno dotato di 10 droni. L’addestramento è già iniziato settimane fa in Polonia.

Quindi la guerra d’attrito andrà avanti, chissà fino a quando. Il prossimo passo di escalation sarà la fornitura di aerei, vedrete, perché ormai c’è stato il tempo per addestrare i piloti anche ad aerei NATO o occidentali. Per una guerra la cui fine non si vede, altro che nove maggio 2022.

 


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