Analisi e studi
Turchia: l’inflazione torna a sfiorare il 60%. Problemi per Erdogan
Pare che la politica restrittiva della Banca Cenntrale turca non stia servendo molto, almeno dal punto di vista dell’inflazione.
Il tasso di inflazione annuale in Turchia è accelerato per il secondo mese consecutivo al 58,9% nell’agosto 2023 dal 47,8% di luglio, superando le previsioni di mercato del 55,9%.
Si tratta del valore più alto dal dicembre dello scorso anno, principalmente attribuito agli aumenti delle aliquote fiscali, all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e al deprezzamento della lira.
L’inflazione alimentare ha raggiunto il massimo in 8 mesi pari al 72,9% (rispetto al 60,7%). Ulteriori pressioni al rialzo sono arrivate da alloggi e servizi pubblici (25% contro 19,3%), trasporti (70,2% contro 43,4%), arredamento, elettrodomestici (58,9% contro 50,1%) e sanità (77,6% contro 75,9%).
Inoltre, il tasso core è salito al massimo di nove mesi pari al 64,9% in agosto, rispetto al 56,1% del mese precedente. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati del 9,1%, dopo un aumento del 9,5% a luglio. Anche la Banca centrale turca ha rivisto le sue previsioni di inflazione al 58% per quest’anno, al 33% nel 2024, e ha previsto una graduale riduzione al 15% entro il 2025.
Ecco un grafico su base annua
L’effetto del forte aumento dei tassi di interessa applicato dalla Banca Centrale turca non è riuscito a raggiungere l’effetto sperato, Eppure l’ultimo forte aumento degli interessi, che ha portato il livello al%, hha avuto effetto
Appare evidente che la mossa della Banca centrale non sta avendo effetto e che, anche se dispiace, Fisher e i monetaristi confermano di avere torto: i tassi di interesse non regolano direttamente l’inflazione. Questo è anche confermato dal fatto che l’economia core è uno dei motori dell’aumento dei prezzi in Turchia.
Inoltre, nonostante gli interessi, abbiamo che il cambio con il dollaro non è particolarmente migliorato, anzi sembra che l’effetto degli interessi si sia ormai esaurito.
Il fatto che l’inflazione alimentare sia molto forte verrà sicuramente a creare dei problemi sociali nel paese e potrebbe spiegare anche il desiderio di Erdogan di veder riaperto il Mar Nero al traffico dei cereali da Russia e Ucraina.
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