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Analisi e studi

Turchia: il tasso d’interesse reale è del -15%. Il debito non fa paura, l’inflazione si.

L’inflazione in Turchia sale sopra il 68%. Tassi fortemente negativi, la il cambio si è stabilizzato e la crescita è del 4% annui. Va così male?

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Questa settimana, oltre ai dati sul lavoro USA (di cui parleremo) sono usciti anche i dati dell‘inflazione in Turchia che è stata una sorpresa, magari non una buiona sopresa per i turchi.

Il tasso di inflazione annuale in Turchia è salito al 69,80% nell’aprile 2024, in aumento rispetto al 68,50% del mese precedente, ma inferiore alle aspettative del mercato del 70,33%.

Si è trattato comunque della lettura più alta dal novembre 2022, trainata principalmente dall’aumento dei prezzi delle abitazioni e delle utenze (55,55% rispetto al 51,17% di marzo) e dei trasporti (80,39% rispetto al 79,92%).

Inoltre, l’inflazione è aumentata per l’abbigliamento e le calzature (51,20% contro 50,10%), le bevande alcoliche e il tabacco (78,53% contro 62,98%), l’arredamento, le attrezzature per la casa e la manutenzione ordinaria (67,88% contro 63,72%) e gli hotel, i caffè e i ristoranti (95,82% contro 94,97%).

D’altra parte, l’inflazione alimentare ha subito un ulteriore rallentamento, passando al 68,50% ad aprile rispetto al 70,41% del periodo precedente. ecco un grafico esplicativo

Nel frattempo, l‘inflazione core è salita al 75,81% dal 75,21% precedente. Su base mensile, l’IPC è cresciuto del 3,18%, in leggero aumento rispetto al 3,16% di marzo. Quindi sembra di capire che gli stipendi tengono il passo dell’inflazione.

Tassi d’interesse reali negativi, e non di poco

I tassi d’interesse della Banca Centrale si sono alzati notevolmente, ma non sono in grado di tenere il passo con l’Inflazione, essendo ora al 50%, cme potete vedere dal seguente grafico

I tassi sui depositi sono al 26%, per cui chi deposita i soldi in banca perde il 42% annuo. Anche i tassi interbancari di rifinanziamento sono allineati al 43%. A con questi tassi così negativi il carry trade, prendere prestiti per investire dove i tassi di interesse sono positivi, impazza. Inoltre nessuno detiene liquidità.

Le partite correnti migliorano, forse siamo vicini all’equilibrio

Qualcosa di positivo c’è: il deficit delle partite correnti della Turchia si è ridotto nettamente a 3,27 miliardi di dollari nel febbraio 2024, rispetto ai 9,04 miliardi di dollari dello stesso mese dell’anno precedente.

Il deficit dei beni è diminuito ampiamente a 4,75 miliardi di dollari da 10,53 miliardi di dollari dell’anno precedente, mentre l’avanzo del reddito dei servizi è salito a 2,38 miliardi di dollari da 2,16 miliardi di dollari. D’altro canto, il deficit del reddito primario è salito a 0,85 miliardi di dollari da 0,83 miliardi di dollari, mentre il reddito secondario è passato a un gap di 0,05 miliardi di dollari da un surplus di 0,16 miliardi di dollari.

Escludendo l’oro e l’energia, l’avanzo delle partite correnti si è ampliato a 2,11 miliardi di dollari, con un aumento significativo rispetto agli 0,57 miliardi di dollari del periodo corrispondente dello scorso anno. Quindi il disavanzo è dovuto anche al fatto che i turchi cercano di investire l’investibile in oro, per sfuggire all’inflazione. 

La Lira turca non è caduta ulteriormente

Il fatto che le partite correnti si stiano stabilizzando è mostrato anche dal fatto che la notizia dell’aumento dell’inflazione non ha mandato ulteriormente a fondo la Lira turca rispetto al dollaro, e la valuta sembra aver raggiunto un poco di stabilità

Se il risanamento delle partite correnti dovesse proseguire il cambio della Lira si stabilizzerà e, finalmente l’inflazione dovrebbe tornare sotto controllo, anche se a un livello elevato. Però l’economia cresce del 4% su base annua e l’inflazione ha fatto cadere il debito pubblico sul PIl al 29%. Insomma l’inflazione ha i suoi pro e i suoi contro. 


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