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TU QUOQUE, GENTILONES, FILII MII. RENZI ALLA FINE E’ IL MIGLIORE DEI PIDDINI.

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Se si sappia vivere da vinti, lo si è un po’ meno. (Guido Ceronetti)

Cari amici,

ora un appunto di carattere umano, o sulla qualità umana dei personaggi politici.

Ieri Renzi ha annunciato le proprie dimissioni, posticipandole però successivamente alla formazione del governo.

 

I motivi sono chiari:

  • ci sono le consultazioni, e mandare una carica non rappresentativa sarebbe poco rispettoso per le cariche politiche;
  • per tenere la rotta del PD e non mescolarlo con il M5s che vorrebbe cancellare tutte le riforme renziane, dalla prima all’ultima.

Praticamente Renzi, con tanta arroganza, ma anche con una certa coerenza, non vuole un governo M5s e PD, neppure con l’appoggio esterno, che cancellerebbe buona parte del suo operato. Aggiungiamo che i toni tra pentastellati e democratici sono stati eccessivi e violenti: ricordiamo che Di Maio ha accusato De Luca, capataz del PD in Campania, di aver letteralmente assassinato il suo popolo con la Terra dei Fuochi. Sono toni che vanno fuori dalla lotta politica, anche violenta. Come si può pensare di collaborare quando prima non c’è stata avversione, ma vero e proprio disprezzo?

Coerentemente Renzi non accetta di essre un uomo per tutte le stagioni, anche se pretende di portarsi dietro il pallone del partito ancora per un po’. Del resto avete visto rivolte di ministri o di personaggi pesanti del partito prima del voto? A parte Emiliano, completamente isolato, NO, il PD appariva quasi come un partito di yesman. Però, dopo la sconfitta, si applaudono le dimissioni, come si vede al comitato per le elezioni di Zingaretti:

 

Ora il PD è un partito di potere, per il potere, che ha come finalità solo il potere. Non c’è null’altro che l’ottenimento del potere ed il servizio per i poteri forti. Infatti, quando Renzi non ha più il potere di prima e non può più distribuirne, ecco che viene abbandonato dagli amici che ieri lo esaltavano. La lista di chi ha fatto il salto della quaglia è lunga :

  • Zanda;
  • Martina;
  • Franceschini;
  • Richetti;
  • Minniti;
  • Gentiloni;
  • Scalfarotto;
  • Finocchiaro.

Ultimo in ordine di arrivo, ma non per importanza, Calenda:

Guardate  i tweet di giubilo di questi personaggi all’arrivo di Calenda. Del resto, non avendo testa, questi dirigenti del potere sono sempre alla ricerca di un capo, qualsiasi questo sia, e Calenda, se non altro, non è ancora bruciato e si è preparato per tempo alla bisogna. Scommettiamo una lira che sarà lui il nuovo segretario PD eletto quasi al’unanimità?

Per terminare, la crisi del PD , prima che politica, è umana. Solo uomini migliori possono fare una politica migliore, e questi, nel PD, non ci sono. Vedremo delle nuove Idi di marzo, ma Cassio e Bruto erano molto migliori dei leader piddini: infatti i primi pugnalarono Cesare al culmine del suo potere, non quando giaceva nella polvere.

 


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