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TSIPRAS, DOPO AVER CONDANNATO A MORTE IL SUO POPOLO, SI DIMETTE! NUOVE ELEZIONI IN GRECIA A SETTEMBRE. IL PREZZO DELL’ENNESIMO TRADIMENTO (di Giuseppe PALMA)

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La Troika (o Brussels Group, come si chiama adesso) ha vinto!

Dopo che il primo ministro greco ha tradito il voto referendario del 5 luglio da lui stesso indetto (attraverso il quale più del 60% dei votanti ha detto NO al piano proposto a fine giugno dalle Istituzioni creditrici), eccolo pronto a giocare d’astuzia: sa benissimo che, se passa qualche altro mese, il popolo greco si renderà conto – provandolo sulla propria pelle – cosa vuol dire essere rimasti a tutti i costi nell’€uro e quali sacrifici comporta l’accordo raggiunto poco più di un mese fa coi creditori… ed ecco quindi che l’indegno erede di Leonida prova a giocare d’anticipo: si dimette e chiede al popolo greco un voto sia sul suo operato (che ne legittimerebbe l’azione sin qui svolta), sia sui futuri passaggi, quindi sulla realizzazione di quanto contenuto nell’accordo col Brussels Group (e trattasi veramente di pesanti misure di austerity). E tutto questo per mano di uno che, alle elezioni politiche di otto mesi fa, prometteva la fine dell’austerità! Trovatosi al cospetto degli squali (che decidono la sopravvivenza o meno di ciascuno Stato dell’eurozona), il pupo di Atene si è calato le braghe accettando condizioni da Paese invaso e sottomesso! Ma v’è di più: non riuscendo a far approvare dalla sua maggioranza parlamentare le misure imposte dall’ex Troika, il signorino Tsipras ha spaccato il suo partito ed ha fatto passare il neo “Trattato di Versailles” coi voti dell’opposizione eurista! Che bella che è la sinistra anti-austerità: PRIMA VINCE LE ELEZIONI PROMETTENDO LA FINE DEL RIGORE, POI ACCETTA IL RIGORE E INFINE SI FA APPROVARE LE MISURE DI AUSTERITÀ DA QUEI PARTITI CHE L’AUSTERITÀ LA SOSTENGONO IN CAMPAGNA ELETTORALE! Questa è la sinistra europea, ipocrita e dannosa! 

Ciò detto, è bene tuttavia ammettere che in questo momento Tsipras non ha rivali politici in grado di contrastarne l’eventuale rielezione, quindi questo è il momento giusto – per lui – di andare ad elezioni. E mi viene difficile credere che – prima di dimettersi e creare le condizioni per nuove elezioni politiche – questa marionetta senza cravatta non abbia ottenuto il consenso di Berlino, Bruxelles e Francoforte! 

Come più volte ha scritto il mio amico e filosofo Diego Fusaro, Tsipras rappresenta quella sinistra europea che tanto piace al capitale, cioè – aggiungo io – quella sinistra che non vuole l’austerità ma che nello stesso momento vuole restare nell’euro, facendo finta di non capire che EURO CHIAMA AUSTERITÀ!

Ora, se il dimissionario premier greco dovesse vincere le elezioni e ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento, sarà legittimato a condurre il suo popolo verso il massacro sociale e la totale svendita del Paese (già iniziata, per la verità), realizzando così le pesanti misure di austerità che gli ha imposto l’ex Troika! Da presunto rivoluzionario, questo fighetto eurocomunista – tutto moneta unica e ipocrisia – è diventato il miglior amico di Bruxelles e Francoforte! Chissa quale è stato il suo prezzo… del resto, è sufficiente vedere che ben 14 aeroporti greci sono stati (s)venduti ad una società tedesca per poco più di un miliardo di euro… come si dice in questi casi, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina (cit. Giulio Andreotti).

La democrazia non è più uno strumento di controllo e di direzione dell’economia ma è diventata un mezzo di autorizzazione e/o ratifica al compimento dei crimini del capitale internazionale.

Tuttavia in Grecia – quanto meno – si vota! Si è votato a gennaio per le politiche, poi a luglio per il referendum anti-austerità, e molto probabilmente a settembre di nuovo per le politiche. Di sicuro, da circa cinque anni, il voto in Europa serve a ben poco (forse a nulla), ma almeno in Grecia si vota! In Italia, invece, dal 2011 in avanti abbiamo avuto tre Presidenti del Consiglio senza alcuna legittimazione popolare che hanno (e stanno) smantellando la democrazia costituzionale e i diritti fondamentali. Ma questa è un’altra storia…

Dopo le dimissioni di Tsipras, il Presidente della Repubblica ellenica – come da prassi costituzionale – cerca di verificare se è possibile dar vita ad un nuovo Governo in grado di trovare una maggioranza parlamentare che lo sostenga, quindi ha affidato l’incarico al giovane leader di Nea Dimokratia (ND), il quale – allo stato attuale – non può trovare una maggioranza parlamentare che sostenga un suo eventuale Governo. Ciò renderà inevitabili nuove elezioni che, presumibilmente, si terranno il 20 settembre.

Buona fortuna, cari cugini greci… che il Signore vi protegga. Del resto, v’è rimasto solo Dio!

 

Giuseppe PALMA

 

 


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