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TSCM investirà 10 miliardi di Euro in Germania per un super impianto per microchip

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La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company ha annunciato martedì i piani per un impianto da 10 miliardi di euro (11 miliardi di dollari) in Germania. L‘impianto, che sarà costruito a Dresda, nella parte orientale del Paese, inizierà a produrre chip per il settore automobilistico entro la fine del 2027, ha dichiarato l’azienda.

Il progetto segna la prima incursione in Europa per TSMC, il principale produttore mondiale di chip avanzati. L’azienda lavorerà in collaborazione con le aziende tedesche Robert Bosch e Infineon Technologies e con l’olandese NXP Semiconductors. I capi politici europei hanno corteggiato TSMC per anni, mentre l’UE cerca di evitare le strozzature della catena di approvvigionamento che hanno paralizzato parte della sua economia durante la pandemia di coronavirus.

Il blocco ha cercato di attirare gli investimenti taiwanesi nei chip senza stringere accordi importanti con il governo dell’isola autogovernata, peer non innervosire Pechino. Un sottile gioco di equilibrismo che, per ora, ha funzionato.

Bruxelles è rimasta indifferente alle richieste di Taipei di avviare colloqui per un accordo bilaterale sugli investimenti, e i funzionari dell’UE hanno pubblicamente sostenuto che il libero flusso di investimenti dimostra che un accordo non è necessario.
In privato, tuttavia, ammettono di essere preoccupati per le ritorsioni della Cina. Nel 2016, Bruxelles si è impegnata a negoziare accordi di investimento separati con Cina, Hong Kong e Taiwan. L’accordo globale UE-Cina sugli investimenti (CAI) è bloccato nel purgatorio geopolitico dopo una disputa sulle sanzioni per i diritti umani.

Mentre questo problema rimane irrisolto, i burocrati di Bruxelles sono riluttanti anche solo a ventilare l’idea di un patto con Taiwan. È opinione diffusa che sarebbe impossibile convincere tutti i 27 Stati membri dell’UE a sostenere un patto commerciale o di investimento ufficiale con Taiwan. Alcuni paesi baltici però hanno ottimi rapporti con Taiwan.

Per la Germania, l’accordo con TSMC rappresenta un’iniezione di fiducia per il suo motore industriale in crisi, ma a un costo. I media tedeschi hanno riferito che il governo fornirà 5 miliardi di euro di sussidi per l’impianto. Ciò avviene dopo che Intel ha annunciato il progetto di una fabbrica di chip da 30 miliardi di euro a Magdeburgo, un’altra città dell’est della Germania, e si prevede che un terzo dei costi sarà coperto da sussidi governativi.


Un regalo del Chip Act europeo

Berlino sta approfittando delle regole allentate di Bruxelles sulla fornitura di aiuti di Stato in un momento in cui si prevede che la sua anemica economia crescerà solo dello 0,3% quest’anno, secondo i dati dell’UE.
Domenica è stato annunciato che la produzione industriale in Germania, la più grande economia dell’UE, è calata a giugno più di quanto previsto dagli economisti.

L’accordo rafforza anche gli sforzi dell’UE per costruire un’industria di semiconduttori interna, nella speranza di evitare la guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina e di sostenere le proprie forniture di chip in caso di future interruzioni dei commerci con Taiwan. 

Ora, il capitale finanziario dei membri dell’UE sta iniziando a seguirlo. L’investimento di TSMC arriva due settimane dopo che il blocco ha finalmente approvato il Chips Act, che mira a “raddoppiare la quota di mercato globale dell’UE nei semiconduttori, dall’attuale 10% ad almeno il 20% entro il 2030”.

I partner dell’impresa in Germania creeranno una nuova entità, la European Semiconductor Manufacturing Company, mentre la fabbrica – che nel settore significa impianto di produzione – sarà gestita da TSMC.
Mathieu Duchatel, direttore del programma Asia dell’Institut Montaigne di Parigi, ha dichiarato che la notizia è positiva per la Germania e per le ambizioni industriali dell’Europa, ma ha suggerito che l’obiettivo di raddoppiare la quota di mercato del blocco nella produzione di chip rimane irrealistico.

Altri investimenti di questo tipo includono un impianto di substrati di carburo di silicio in Sicilia e una fabbrica che produce una tecnologia di silicio ultrasottile per l’ingegneria dei chip hi-tech in Francia. Nessuno dei due investimenti però raggiunge le dimensioni di quelli effettuati in Germania.

TSCM ha anche investito in Giappone e negli Stati Uniti. Un modo per diversificare la propria base e mettere la società al sicuro in caso di conflitto fra Taiwan e Cina.


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