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Trump vince: Honda pensa di spostare la produzione di auto dal Messico agli USA

Secondo fonti giapponesi Honda starebbe per spostare le produzioni dal Messico agli USA per evitare di pagare i pesanti dazi USA. Trump sta vincendo, nel settore auto

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Le recenti tariffe imposte dall’amministrazione Trump stanno provocando un significativo riorientamento nell’industria automobilistica, con diverse case produttrici che riconsiderano le loro strategie di produzione. Honda, in particolare, sta valutando la possibilità di trasferire parte della sua produzione dal Canada e dal Messico agli Stati Uniti. Quindi, alla fine la casa giapponese “Piega il ginocchio” e accetta di obbedire alla guida del Presidente USA.

L’obiettivo di Honda è di assicurare che il 90% delle vendite negli USA riguardino veicoli prodotti internamente. Secondo quanto riportato dal quotidiano giapponese Nikkei, l’azienda sta esaminando la possibilità di spostare la produzione dei modelli CR-V e Civic negli Stati Uniti. Nei prossimi anni, Honda prevede di aumentare la produzione statunitense del 30%, incrementando il personale e i turni negli stabilimenti americani dedicati a questi modelli.

Il Ministro dell’Economia messicano, Marcelo Ebrard, ha dichiarato che i dirigenti di Honda in Messico hanno comunicato con i funzionari governativi e che non sono previsti cambiamenti nei piani di produzione locali. Tuttavia, Honda ha negato di aver fatto annunci ufficiali riguardanti modifiche alla produzione.

La strategia di Trump prevede l’imposizione di tariffe per incentivare la produzione negli Stati Uniti, sostenendo che le industrie automobilistiche straniere si sono espanse grazie a “sussidi ingiusti e politiche industriali aggressive”, mentre la produzione statunitense è rimasta stagnante. Ad aprile, sono state imposte tariffe del 25% su tutti i veicoli passeggeri importati, inclusi berline, SUV, minivan, furgoni cargo e camion leggeri, nonché su componenti automobilistici chiave come motori, trasmissioni e parti elettriche.

Ulteriori tariffe del 25% sui componenti automobilistici sono previste a partire dal 3 maggio, con esenzioni iniziali per le parti conformi all’Accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA). Il Dipartimento del Commercio sta sviluppando un piano per estendere le tariffe ai componenti non statunitensi e stabilirà un processo per imporre tariffe su altre parti automobilistiche entro fine giugno.

Nonostante l’amministrazione Trump sostenga che le tariffe rafforzeranno il settore automobilistico statunitense, gli esperti del settore avvertono che queste misure aggraveranno i problemi di accessibilità economica, poiché nessun veicolo è costruito o assemblato con componenti interamente prodotti negli Stati Uniti. Per questi motivi è probabile che alcune componenti verranno esentate dagli specifici dazi del settore auto, magari essendo sottoposti solo a quelli generali. 

Honda non è l’unica azienda a riconsiderare le proprie operazioni. Hyundai ha annunciato un investimento di 20 miliardi di dollari per trasferire la produzione negli Stati Uniti, inclusi 5,8 milioni di dollari per un nuovo impianto siderurgico che fornirà acciaio a due stabilimenti americani, creando oltre 1.400 posti di lavoro. Anche il CEO di Nissan, Makoto Uchida, ha suggerito che le tariffe di Trump potrebbero costringere il produttore a spostare la produzione fuori dal Messico.


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