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Economia

Non solo dazi: Trump lancia l’ultimatum a Big Pharma: “Abbassate i prezzi dei farmaci o interverrò”

Donald Trump lancia un ultimatum a 17 colossi farmaceutici: allineare i prezzi dei farmaci a quelli internazionali o il governo interverrà con misure dirette. Scatta il conto alla rovescia, crollano i titoli in borsa.

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Ieri non è stata solo la giornata delle decisioni sui dazi negli USA. Il presidente Donald Trump ha inviato una lettera ai leader di 17 importanti aziende farmaceutiche in cui illustra come dovrebbero ridurre i prezzi dei farmaci soggetti a prescrizione medica negli Stati Uniti per allinearli a quelli pagati all’estero, ha dichiarato giovedì la Casa Bianca. La misura è stata pubblicizzata sul suo social media Truth, e vi postiamo un esempio di lettera:

Trump ha firmato un ordine esecutivo a maggio in cui chiedeva alle aziende farmaceutiche di ridurre i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti per allinearli a quelli esteri, affermando che, in caso di mancata ottemperanza, il governo avrebbe potuto ricorrere a misure di legge per abbassare i prezzi o adottare altre misure, come l’importazione di farmaci più economici dall’estero.

In quest’ottica le lettere inviate ieri sono una sorta di ultima chiamata prima che il Presidente agisca direttamente nel settore, utilizzando il proprio potere decisionale e sanzionatorio.

 

Trump ha inviato le lettere agli amministratori delegati di Eli Lilly, Sanofi , Regeneron, Merck & Co, Johnson & Johnson, AstraZeneca e Novartis, tra gli altri, ha affermato la Casa Bianca.

“La maggior parte delle proposte ricevute dalla mia amministrazione per ‘risolvere’ questa questione critica promettevano più o meno lo stesso: scaricare la colpa e richiedere cambiamenti politici che comporterebbero miliardi di dollari in sussidi all’industria”, ha scritto Trump nelle lettere, stigatizzando come .

Ovviamente questa mossa ha avuto un effetto sulle quotazioni delle aziende farmaceutiche con perdite nette per i principali titoli. J&J ad esempio, ha perso il 1,64%, mentre l’indice settoriale USA DRG è sceso di poco meno del 3%.

Trump ha invitato le aziende farmaceutiche a fornire i cosiddetti prezzi di nazione più favorita a tutti i pazienti iscritti al programma sanitario governativo Medicaid per le persone a basso reddito e a garantire tali prezzi per i nuovi farmaci.

La politica mira a ridurre i prezzi dei farmaci da prescrizione negli Stati Uniti al prezzo più basso possibile pagato dai membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), che comprende la maggior parte delle maggiori economie mondiali.

Trump ha anche affermato che le aziende devono restituire le entrate eccedenti ottenute all’estero grazie all’aumento dei prezzi in altri paesi per compensare i prezzi più bassi negli Stati Uniti a favore dei pazienti e dei contribuenti americani attraverso un accordo con il governo. Qìuesta misura avrà conseguenze molto dure sui rapporti fra diversi paesi e sistemi sanitari.

Egli chiede alle aziende farmaceutiche di impegnarsi a non offrire ad altri paesi sviluppati prezzi migliori di quelli offerti agli Stati Uniti e ha affermato che la sua amministrazione fornirà strumenti per eliminare gli intermediari e vendere direttamente ai pazienti, a condizione che lo facciano ai prezzi più favorevoli.

Trump ha dato alle aziende tempo fino al 29 settembre per rispondere con impegni vincolanti a tali condizioni.

“Se vi rifiuterete di agire, useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per proteggere gli americani dalle pratiche abusive sui prezzi dei farmaci”, ha avvertito.

Analisti, lobbisti ed esperti di prezzi dei farmaci hanno affermato che sembra improbabile che le aziende farmaceutiche accettino la richiesta di Trump di abbassare i prezzi negli Stati Uniti.

“Mi aspetto che cerchino di determinare se alcuni dei loro prodotti attuali possano essere resi disponibili tramite vendita diretta (una delle richieste) a un prezzo inferiore a quello attualmente disponibile negli Stati Uniti”, ha affermato Stacie Dusetzina, professore di politica sanitaria alla Vanderbilt University di Nashville.

L’analista di UBS Trung Huynh ha affermato che le lettere di Trump sono una ripetizione di richieste precedenti e ha minimizzato qualsiasi possibile impatto sul settore, definendole “solo un altro colpo al buio”.

Il rischio è che si venga a creare una situazione di contrasto fra paesi sul prezzo dei farmaci, e una corsa al ribasso nelle richieste alle aziende produttrici. Ovviamente queste comunicazioni non sono altro che una riaffermazione delle richieste precedenti che, evidentemente, non sono state soddisfatte. Di fronte all’inazione delle aziende del settore il Presidente sarà costretto ad agire e, come dimostra la gestione dei dazi, ad essere colpite più duramente saranno quelle aziende che ignoreranno l’autorità presidenziale.

 


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