Trump si è impegnato a spingere la produzione di petrolio USA al massimo

Donald Trump si è impegnato a incrementare la produzione nazionale di petrolio negli Stati Uniti e ad annullare alcune norme per farlo, ha dichiarato il candidato repubblicano alla presidenza a Bloomberg Businessweek in un’intervista esclusiva pubblicata mercoledì.

L’intervista con l’ex Presidente degli Stati Uniti ha avuto luogo a Mar-a-Lago alla fine di giugno, due giorni prima del primo dibattito presidenziale e due settimane prima dell’attentato a Trump di questo fine settimana.
In un’intervista di ampio respiro su molte questioni nazionali e globali, Trump ha detto che i costi dell’energia dovranno diminuire e che l’America ha le risorse energetiche per aiutarla a farlo.

“Abbiamo più oro liquido di chiunque altro”, ha detto Trump a Bloomberg Businessweek.

“Abbiamo bisogno di energia a prezzi bassi. Il vantaggio che abbiamo rispetto a quasi tutti i Paesi, compresi quelli molto grandi, è che abbiamo più energia di tutti. Abbiamo più energia vera, quella che funziona”, ha detto l’ex presidente in lizza per un altro mandato.

“L’eolico non funziona. È troppo costoso”, ha detto Trump, sostenendo che gli impianti solari ed eolici non sono né troppo buoni per l’ambiente, né troppo adatti a fornire energia a costi e prezzi bassi.

Sebbene Trump non abbia fornito dettagli sulle questioni energetiche interne degli Stati Uniti, è emerso chiaramente che continuerà a sostenere la produzione americana di petrolio e gas se verrà eletto Presidente.

Se vincerà a novembre, Trump è destinato a ribaltare o almeno a tentare di smantellare molte delle politiche energetiche e climatiche del Presidente Biden, tra cui le regole sul metano, la pausa sui nuovi permessi di esportazione di GNL, i mandati per i veicoli elettrici, i leasing federali per il petrolio e il gas e persino parti dell’Inflation Reduction Act.

Tuttavia, per smantellare l’IRA sarebbe necessario un Congresso controllato dai Repubblicani, sia alla Camera che al Senato. E anche in quel caso, potrebbe essere difficile ridimensionare o eliminare gli incentivi, in quanto favoriscono soprattutto i progetti e i posti di lavoro negli Stati repubblicani, dicono gli analisti.

Anche la scelta di Trump come compagno di corsa, il senatore repubblicano dell’Ohio J.D. Vance, suggerisce che una seconda amministrazione Trump sosterrebbe i combustibili fossili a scapito dell’energia pulita.

Tra l’altro questa mossa, che farebbe calare i costi di gas e petrolio, sarebbe forse la migliore arma per convincere la Russia a scendere sul campo delle trattative, perché taglierebbe le sue capacità di finanziarsi senza bisogno di sazioni complesse e difficili da far rispettare.